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CORSA, GARRA E UN SINISTRO CALIBRATO: JONATHAN SILVA, L’ULTIMA SCOMMESSA DI MONCHI

02.02.2018 | 09:25

“Se sono qui è grazie alle mie caratteristiche, voglio integrarmi subito al meglio. Sono rimasto molto colpito dalla struttura, questo è un grande club. Arrivo in un campionato molto tosto, non mi ispiro ad alcun calciatore in particolare, cerco di apprendere da tutti quelli che ricoprono il mio ruolo, qui potrò imparare qualcosa da Kolarov e da tutti i grandi calciatori di questa squadra. Le condizioni del mio ginocchio? Mi sento abbastanza bene, arrivo qui per completare il percorso riabilitativo e tornare in gruppo il prima possibile. Ma al momento non sono in grado di dare tempi certi. La trattativa? Non mi aspettavo l’interesse della Roma, quando ne sono venuto a conoscenza non ho esitato un attimo. Totti? Ho avuto il piacere di incontrarlo, non mi sembra ancora vero, sappiamo tutti quello che rappresenta e io ero abituato a vederlo alla Playstation”. Questo l’estratto più significativo delle dichiarazioni rese ieri da Jonathan Silva, l’unico acquisto della Roma nella sessione invernale, per presentarsi alla stampa ed ai suoi nuovi tifosi. Non abbiamo evidenziato a caso in grassetto quella parte del virgolettato: l’inciso alimenta ancora di più i dubbi sull’operazione conclusa da Monchi. Lo stesso Monchi che era stato accolto dall’ambiente giallorosso come il messia del mercato, comprensibilmente dati i trascorsi a Siviglia, e che adesso i tifosi vedono come una sorta di liquidatore, evidentemente su input della proprietà, delle risorse presenti in rosa. In estate era toccato a Salah, che ora vale almeno il doppio, Rudiger e Leandro Paredes, adesso al flop Hector Moreno, rivenduto quantomeno al costo d’acquisto, e ad Emerson Palmieri. Allargando il discorso, a dispetto delle parole di circostanza, se non fosse stato per il mancato accordo tra il diretto interessato e il Chelsea, anche Edin Dzeko oggi sarebbe di stanza a Stamford Bridge, il bosniaco era già stato bello che impacchettato. Una gestione, quella relativa al caso del centravanti, tra le peggiori se non la peggiore che si ricordi negli ultimi anni in Italia sul mercato, a livello di grandi squadre. A proposito di Emerson Palmieri, abbastanza superficiale la considerazione del ds spagnolo (“Abbiamo ceduto al Chelsea un terzino che finora aveva giocato solo una partita”), dal momento che nel ruolo la Lupa ha sì Kolarov, che ha fatto molto bene nella prima nella prima metà di stagione, ma è pur vero che l’italo-brasiliano ha circa 9 anni in meno del serbo, Spalletti l’anno scorso l’aveva disciplinato alla grande punto di vista difensivo, e la Roma ha rinunciato al futuro che aveva già in casa per puntare sulla scommessa Silva, prelevato dallo Sporting Lisbona in prestito con diritto di riscatto che potrebbe tramutarsi in obbligo. Jonathan nasce a La Plata il 29 giugno del 1994 e si forma calcisticamente nell’Estudiantes, dove percorre la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra nel Clausura 2012, in occasione del match contro l’All Boys. Nel 2014, dopo 54 presenze e 4 assist, saluta la compagnia per trasferirsi a Lisbona. Molto positiva la prima stagione in terra lusitana, chiusa con 26 presenze all’attivo, impreziosite da 5 assist e 3 gol. Poi però non riesce a ripetersi e i Leões lo rimandano temporaneamente in patria, dove rientra dalla porta principale, quella de La Bombonera: 32 partite, 1 gol e 2 assist con la camiseta del Boca Juniors. La scorsa estate il rientro alla casa madre, 773 minuti dilazionati in 13 apparizioni con lo Sporting prima di infortunarsi a novembre, lesione del legamento laterale interno del ginocchio destro. Come detto non ci sono ancora certezze sui tempi di recupero, ma Silva – che ha scelto il numero 33 – le visite mediche le ha comunque superate. Quando avrà recuperato, Di Francesco dovrà metterlo sotto dal punto di vista difensivo dato che – da buon sudamericano – Jonathan è più portato ad offendere. Tecnicamente parliamo di un elemento valido, portato ad attaccare lo spazio per puntare il fondo o inserirsi in area di rigore nel gioco delle sovrapposizioni, alla ricerca dell’ultimo passaggio con il suo mancino naturale. Fisico agile e scattante (175 cm per 72 kg), il nostro personaggio del giorno eccelle nella corsa e la garra è quella, tipica, argentina. A 23 anni il tempo è decisamente dalla sua parte, resta da capire quando e quanto verrà effettivamente utilizzato dalla Roma da qui a maggio, posto che in Champions League non potrà essere arruolabile essendo sceso in campo nella fase a gironi con lo Sporting. Monchi ci ha puntato su, la speranza dei supporters di fede giallorossa è che stavolta l’intuizione dell’uomo mercato si riveli azzeccata.

Foto: Twitter Roma