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CORSA, POLMONI E CUORE GUNNERS: WALCOTT, ALL’EVERTON PER TORNARE A BRILLARE

18.01.2018 | 11:00

Ci sono amori che, prima o poi, finiscono improvvisamente nonostante alla base ci sia un grande legame. E così, Theo James Walcott, lascia l’Arsenal dopo un’esperienza durata ben 12 lunghissimi anni. Uno strappo che, però, era nell’aria. Già da tempo il suo nome circolava sui vari media inglesi e veniva accostato con insistenza ad altri club. Ad affondare il colpo è stato poi l’Everton, il sodalizio di Liverpool ha fatto di tutto per convincere il velocista e alla fine ce l’ha fatta. Ora, per il 28enne, inizia una nuova avventura tutta da vivere in quel di Liverpool. Sarà difficile, tuttavia, cancellare il passato. Già, perché nel cuore di Walcott lo spirito Gunners continuerà ad esistere. Dimenticare 12 anni di vita è impossibile quanto impensabile, ma il suo percorso calcistico, iniziato nel 1999 con il Newbury, è destinato a proseguire. Walcott nasce a Londra il 16 marzo del 1989, inizia a rincorrere un pallone sin da subito e il suo sogno più grande è poter diventare un calciatore professionista. All’età di 10 anni viene tesserato, appunto, dal Newbury, dopo un solo anno passa allo Swindon Town e, durante un torneo giovanile, Southampton e Chelsea restano impressionate dalle sue capacità. Il Chelsea, pur di convincerlo, invitò il piccolo Walcott a fare il raccattapalle a Stamford Bridge in occasione della sfida contro il Liverpool. Walcott, tifosissimo dei Reds come suo padre, accettò e sfruttò l’occasione per conoscere da vicino i suoi idoli: “Stavo giocando un torneo con lo Swindon, quando Southampton e Chelsea mostrarono interesse verso di me. Il Chelsea mi invitò come raccattapalle per una partita contro il Liverpool ed è stato fantastico incontrare Michael Owen e Robbie Fowler. Io ero tifoso del Liverpool semplicemente perché lo era anche mio padre. Non sono purtroppo nato durante gli anni d’oro della squadra, ma mi piacevano molto Owen, Fowler e McManaman quando ero ragazzo. Quando l’anno scorso il Liverpool ha vinto la Champions League, sono impazzito. Stavo urlando così tanto che penso di aver svegliato l’intero quartiere dove vivo!”. Questo quanto dichiarato qualche anno fa da Walcott. Ad ogni modo il promettente esterno d’attacco, torna sui suoi passi e, a sorpresa, accetta la proposta del Southampton. Entra immediatamente a far parte del settore giovanile dei Saints, è lì che sviluppa e plasma le sue grandi qualità tecniche, fisiche e in particolar modo atletiche. Walcott dimostra di possedere una velocità invidiabile, quasi fuori dal comune e questo gli consente di lasciare sul posto qualsiasi avversario. Nella stagione 2005-2006 arriva anche il debutto in prima squadra, Walcott colleziona in totale 21 presenze e 4 gol. Il suo nome inizia a circolare, l’Arsenal resta stregato e decide, senza pensarci due volte, di acquistarlo.

I Gunners versano nelle casse del Southampton 7,5 milioni di euro più bonus, una cifra record a quei tempi per un minorenne. Walcott, in punta di piedi e in silenzio, coglie la palla al balzo, sale sul treno e inizia a lavorare sodo per poter lasciare il segno nella storia del club londinese. A sorpresa viene anche convocato, dal commissario tecnico Sven-Göran Eriksson, per il Mondiale disputato in Germania nel 2006. Una volta rientrato, fa il suo debutto in Premier League il 19 agosto fornendo anche l’assist decisivo a Gilberto Silva nell’incontro vinto contro l’Aston Villa. Successivamente Walcott esordisce anche in campo internazionale e, quindi, in Champions League. Le sue prestazioni sono sempre sorprendenti e i tifosi cominciano ad amarlo letteralmente. Il giovane e scattante Walcott non ha paura di nulla, si fa largo anche tra i grandi e si ritaglia con personalità il proprio spazio all’interno dell’undici titolare. Gli anni passano e Walcott diventa un perno fondamentale per lo scacchiere tattico del maestro Arsene Wenger. Il duttile attaccante non è più un ragazzino e il pubblico da lui pretende qualcosa in più. Nel frattempo alza al cielo tre Coppe d’Inghilterra e due Supercoppe, ma qualcosa nelle ultime stagioni inizia a non andare per il verso giusto: troppe panchine, rendimento sottotono e voci di mercato. Durante la scorsa estate il divorzio sembrava inevitabile, ma Walcott resta comunque a Londra. In questi sei mesi la musica non è affatto cambiata ed ecco, puntuale, lo strappo: il classe 1989 fa una scelta di vita e lascia l’Arsenal, dopo 12 anni, 397 partite giocate e 108 marcature personali messe a segno. Nel suo futuro c’è l’Everton, club che l’ha inseguito e acquistato con convinzione su precisa richiesta del tecnico Sam Allardyce. A 28 anni Walcott, per sempre cuore Gunners, può ancora dare tanto al calcio e a Liverpool, sponda Toffees, potrà sicuramente tornare a brillare.

Foto: sito ufficiale Everton