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CORSA E VERSATILITÀ: MAGIC MOMENT SARR, IL FLORENZI DELL’OM

03.05.2018 | 09:30

In casa Marsiglia non si sta più nella pelle, tale è l’attesa per una notte che potrebbe regalare all’Olympique l’accesso alla finale di una Coppa europea a 14 anni di distanza dall’ultima volta. Era infatti il 2004 quando l’OM di Drogba e Barthez veniva sconfitto per 2-0 dal Valencia di Rafa Benitez nell’ultimo atto della Coppa Uefa; cinque anni prima medesimo copione, ancora più pesante il finale con lo splendido Parma di Alberto Malesani che si impose per 3-0 con gol di Crespo, Chiesa e Vanoli, in quella squadra giocavano anche i vari Buffon, Thuram, Cannavaro e Veron. Il punto più alto della storia internazionale della compagine della Provenza, come gli appassionati di lungo corso ricorderanno, è rappresentato invece della Coppa dei Campioni vinta nel 1993 sulla pelle del Milan: fu Basile Boli, su angolo di Abedì Pelé, a portare in bacheca l’unico trofeo della storia del club. I 6/11 di quel team approdarono in Serie A – ai tempi eldorado per ogni calciatore – entro il biennio successivo: Desailly,DeschampsBoksic, AnglomaSauzée e il già citato Abedi Pelé (padre di André e Jordan Ayew, attaccanti ghanesi dello Swansea). Una squadra entrata nel mito, ma poi travolta dallo scandalo. Già, perché dopo i 4 campionati, la Coppa dalle grandi orecchie e una Coppa di Francia, arrivò il baratro della squalifica europea (furono i rossoneri di Capello a giocare Intercontinentale e Supercoppa Uefa, perdendo in entrambi i casi contro San Paolo e Parma) e della retrocessione in Ligue 2, conseguenze inevitabili dell’illecito sportivo (Affaire VA-OM) che coinvolse in prima persona il patron Bernard Tapie. Per tutti questi motivi stasera, in quel di Salisburgo, Rudi Garcia proverà a tirare fuori il 101% da ogni suo calciatore, troppo ghiotta oltretutto – in chiave campanilistica – la possibilità di giocarsi l’Europa League al Parc OL, il catino dei rivali del Lione. Anche se l’avversaria sarebbe una tra Atletico Madrid e Arsenal: pronostico decisamente chiuso, specie nel primo caso. Ad ogni modo, al grande appuntamento c’è chi arriva davvero con il morale a mille, al di là del 2-0 del Velodrome che costituisce un ottimo punto di partenza in ottica qualificazione. Stiamo parlando di Bouna Sarr, il versatile esterno di origini guineane che proprio ieri ha rinnovato il contratto fino al 2002: “Questa è davvero una grande gioia. Sono passati poco più di due anni e mezzo dal mio arrivo all’OM, ma quante cose sono cambiate! Sono entusiasta di questo nuovo accordo, che mi consente di continuare a fare parte di questo progetto magnifico”, con queste parole il guizzante laterale nato proprio a Lione, il 31 gennaio del 1992, ha celebrato il nero su bianco. Una crescita esponenziale, quella di Bouna, che deve tantissimo proprio all’ex tecnico della Roma, in grado di rilanciarne la carriera trovandogli una nuova sistemazione all’interno del rettangolo verde: “Sarr uomo mercato? È il Florenzi del Marsiglia. Era nato attaccante, adesso fa il terzino. Se parte da lontano può fare molto male e qui sta migliorando tanto”, così parlo una settimana or sono l’uomo della chiesa al centro del villaggio. Prima dell’arrivo di Rudi, infatti, Sarr stava meditando l’addio a poco più di anno dal suo arrivo, nella qualità di trequartista, dal Metz (per circa 1,5 milioni di euro) nel quale indossava la maglia numero 10. Garcia è stato bravissimo a rivisitarne il posizionamento, arretrandolo fino alla linea dei difensori ma con licenza di offendere, per far valere gamba, progressione e tecnica nel servire i compagni. Fermo restando che qualche volta, alla bisogna, il ventiseienne franco-guineano viene avanzato sin dal calcio d’inizio. Dopo aver mosso i primi passi nel vivaio del FC Gerland, compagine della sua città natale, nel 2005 il trasferimento nel settore giovanile della società locale più importante, il blasonato Lione, che però non credette in lui al punto da concedergli il foglio di via direzione Metz. Formazione ultimata, salto in prima squadra e due promozioni consecutive, fino alla Ligue 1, per Sarr con Les Grenats, salutati nel 2015 con uno score di 110 presenze 8 gol e 14 assist. Mentre a Marsiglia, fin qui, il bottino parla di 5 gol e 6 assist, messi a referto in 105 gare ufficiali. Fisico agile e scattante (177 cm per 71 kg), il ds Andoni Zubizarreta, ex monumento del Barcellona, blindandolo ha conseguito un risultato manageriale importante, soprattutto per rafforzare il potere contrattuale dell’OM in sede di eventuale trattativa. Sì, perché la sensazione è che per Sarr – malgrado il prolungamento – possano pervenire diverse richieste in occasione della prossima sessione estiva. A maggior ragione se riuscisse a sfruttare fino all’ultimo secondo utile la vetrina offerta dall’Europa League: le premesse ci sono tutte.

Foto: africatopsports