Cosmi e Bellini in coro: “Vogliamo riportare l’Ascoli in Serie A”
07.12.2017 | 23:18
Serse Cosmi, nuovo allenatore dell’Ascoli, si è presentato quest’oggi in conferenza, accompagnato dal presidente Francesco Bellini. E proprio quest’ultimo ha preso la parola in sala stampa: “Cosmi lo considero un amico. Da quando l’ho incontrato a Trapani la prima volta mi ha detto che ha sempre avuto un debole per l’Ascoli. E’ stato il primo allenatore che abbiamo contattato, penso che resterà con noi per molto tempo. Sappiamo che ci porterà alla salvezza e dall’anno prossimo inizieremo a costruire per andare nella serie superiore. Lui ha detto che la squadra è giovane, valida e che avrà bisogno di qualche innesto a gennaio, cosa che pensavamo già anche noi dopo i tanti infortuni che abbiamo avuto. Ci sarà una buona chimica fra noi due”. Poi prende la parola Cosmi: “Ringrazio il Presidente perché per un allenatore è difficile convivere con la mancanza del campo e col quotidiano e speri sempre in una chiamata che possa toglierti dai margini per tornare ad essere protagonista. Sono felice per molti motivi: uno dei miei limiti è rendere meno nei posti dove il calcio non è vissuto come fosse una religione. Ascoli sotto questo punto di vista rappresenta molto, c’è forte identificazione con la squadra, amore, passione, grandi pretese perché questa è una società che nel tempo ha dimostrato di vivere momenti straordinari. In questi posti spero e penso di poter dare il meglio di me. La posizione di classifica ci vede in difficoltà, però se ho accettato l’ho fatto non con la consapevolezza di fare un miracolo ma perché ci sono le componenti per poter risalire: l’attaccamento dei tifosi alla squadra e una Società solida economicamente e dotata di semplicità, aspetto quest’ultimo non scontato in un calcio dove si cerca sempre di fare qualcosa di diverso. A restare immutate sono le componenti di aggressività, spensieratezza e cattiveria agonistica. Il mio unico pensiero è di proporre una squadra nella quale la gente che va allo stadio possa identificarsi. Poi i risultati saranno una conseguenza. L’entusiasmo dei tifosi è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare, mi nutro molto di emozioni e sensazioni. Mi piace metterci la faccia, misurarmi coi giocatori e gli avversari e mi piace poco perdere. Qui c’è una città che vuole tornare in A, un allenatore che vuole lo stesso e un Presidente che ce l’ha nei propri desideri. Ho già visto l’Ascoli, che è una delle poche squadre in cui non ci sono giocatori che ho allenato, solo Rosseti era alla Primavera del Siena quando ero lì. Mercato? La strategia la fa sempre la Società, l’allenatore dà dei suggerimenti, ma poi devono collimare tante situazioni. Magari siamo d’accordo su un giocatore, ma poi o costa troppo o il giocatore non vuole venire; sono tante le dinamiche in fase di mercato. L’Ascoli è una squadra giovane e questo deve essere il marchio di fabbrica, mi piace allenare le squadre giovani; sappiamo tutti che nel calcio c’è bisogno di calciatori esperti, non vecchi. Io e la Società crediamo nei giovani”.
Foto: sito ufficiale Ascoli