CR7: “Il momento più bello? La finale di Cardiff. La ricorderò fino a 95 anni perché…”

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Lunga intervista concessa da Cristiano Ronaldo a The Player's Tribune, nella quale il fuoriclasse del Real Madrid racconta la sua vita, tra presente, passato e futuro. Ecco le sue parole: "Mi hanno lasciato andare via da casa e sono andato, piansi quasi ogni giorno. Ero ancora in Portogallo, ma era come spostarsi in un altro paese. Non conoscevo nessuno, era tutto diverso. Da ragazzino ero molto magro, non avevo muscoli. Così ho preso una decisione a 11 anni. Sapevo che avevo un sacco di talento, ma ho deciso che avrei lavorato più duramente di tutti. Stavo per smettere di agire come un bambino. Stavo per allenarmi per diventare il migliore al mondo. Non so da dove provenisse questo sentimento. È come una fame che non se ne va mai via. All’inizio vincere trofei era molto emozionante per me, ricordo la prima Champions a Manchester, il primo Pallone d’oro. Ma i sogni diventavano sempre più grandi. Volevo il Real Madrid e diventare una leggenda del club, battere tutti i record. A Madrid, se non si vince tutto, altre persone lo considerano come un fallimento. Il ricordo più bello? A Cardiff, mio figlio è venuto in campo per festeggiare con me… è stato come uno schiocco della dita. Improvvisamente, l’intera emozione del momento è cambiata. Stava correndo assieme al figlio di Marcelo. Abbiamo portato insieme il trofeo. Poi siamo andati in giro per il campo, mano nella mano. Al di là di tutti i trofei, è il momento che ricorderò più di ogni altra cosa fino a quando avrò 95 anni per la gioia con mio figlio". Foto: bleacherreport.net