Cuadrado: “Quando mi hanno detto che dovevo lasciare la 7 perché arrivava Ronaldo non ci volevo credere”

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L'esterno della Juventus, Juan Cuadrado, ospite durante la giornata della scienza organizzata dall'istituto Sant'Anna di Torino, ha parlato anche della pandemia e delle difficoltà che ha portato in tutto il mondo: "La cosa più importante è la salute, anche per i più giovani. Lo stadio vuoto è un effetto non bellissimo, anche se ci stiamo abituando, però questo non va bene. I tifosi sono fondamentali. Piano piano torneremo alla normalità". Quando è risultato positivo al Covid, che sensazioni ha avuto? "Ho mantenuto la calma, ero asintomatico quindi potevo fare moltissime cose, ma non giocare. È stato difficile vedere i miei compagni giocare e non potergli dare una mano. Però mi sono riposato a livello fisico e spirituale, visto che venivo da un periodo dai tanti impegni". Ha mai avuto un idolo da piccolo? "Mi piacevano tantissimo Ronaldo, il Fenomeno, e Ronaldinho: erano diversi dagli altri". In Colombia la situazione com'è? "Ci sono tanti cosi ma le morti sono diminuite tantissimo ed è tutto aperto, grazie a Dio la situazione è molto controllata". Su Pirlo: "Il mister sta facendo un grandissimo lavoro sin dal suo arrivo, non è facile adattarsi ad una squadra di top level e la situazione di classifica non è colpa sua, in campo ci andiamo noi. Dobbiamo crederci fino alla fine e fare più punti possibili". Cosa si prova a giocare con Ronaldo? "È come giocare con Dybala: sono calciatori fortissimi, Ronaldo è uno dei due migliori giocatori al mondo, dobbiamo imparare dall'impegno in cui mette in ogni partita e ogni allenamento". È spaventato per il derby di sabato? "Non sono mai spaventato per una partita. Speriamo che vinca la Juve, non dobbiamo avere paura: siamo professionisti e dobbiamo scendere in campo con tanta voglia e credendo di poter fare un bel risultato". Come è stato sapere che avrebbe dovuto cedere il numero 7 a Ronaldo? "Quando mi hanno detto che dovevo cedere la maglia numero 7 che sarebbe arrivato Ronaldo, non ci credevo, invece era vero e sono felicissimo. Il numero? È sempre più benedetto chi dà che chi riceve, nessun problema". Foto: Twitter Juventus