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DA 1 A 10: SAU MERAVIGLIAO

18.02.2013 | 14:46

I voti della domenica, rigorosamente della domenica, vedono in testa la Fiorentina dopo la fantastica recita sulla pelle dell’Inter. La riflessione della settimana è dedicata ai miseri mortali che riescono a distinguere tra un minuto di raccoglimento di serie A e uno di serie B. Fermateli.

10 Spettacolo Fiorentina

Ecco lo spettacolo perfetto. Lo spartito di Montella letto nei dettagli, interpretato con fantasia e concretezza. Quelli che avevano criticato Jovetic possono andare a nascondersi. Quelli che avevano considerato Pizarro al capolinea scappino lontano dall’Italia.

9 Sau

Il bomber più taciturno d’Europa, lo stesso che non parteciperebbe a una trasmissione televisiva neanche sotto tortura, si sta prendendo la responsabilità di mandare il Cagliari in orbita. Sau zero parole, solo fatti. Ficcadenti non lo faceva giocare, abbiamo detto tutto. Sau meravigliao.

8 Ballardini-Maran-Ventura

Due vittorie e due pareggi: il Genoa Balla dopo la svolta in panchina. E il Catania gode sulle ali di un allenatore che era stato considerato soltanto all’altezza della B. Il Torino ormai è un computer: buon mercato estivo, consolidamento a gennaio. E una guida sempre sicura, quella di GP.

7 Poli

Se hai bisogno di qualche idea giusta a centrocampo, nel segno della continuità, basta rivolgersi al metronomo della Sampdoria. Che l’Inter ha scaricato in fretta. E che la Juve vorrebbe agganciare per luglio.

6 Behrami

Nel grigiore del Napoli uno dei pochi – forse l’unico – che porta a casa la pagnotta e merita l’assoluzione.

5 Pioli

L’allenatore non si discute, ma il Bologna spesso è troppo morbido per essere vero. Quando devi salvarti serve mezzo quintale di carattere in più.

4 Mandorlini

Al Verona ha dato tanto, tantissimo. Ma negli ultimi mesi ha tolto un po’: gli schemi non sono adeguati alla bontà dell’organico che gli hanno consegnato. Per ora confermato, in assenza di alternative.

3 Stramaccioni

Si può perdere o vincere, ma non crollare sistematicamente in trasferta. Un classico dell’ultima Inter, la stessa che non ha più mezza identità. La vittoria in casa della Juve sembra appartenere a un’altra era e a un altro allenatore. Urge rialzarsi, prima che a Moratti non vengano cattivi pensieri.

2 Pescara

In estate qualcuno si era offeso soltanto perché avevamo detto che la squadra non era adeguata alla serie A. E che il direttore sportivo Delli Carri aveva trionfato l’anno prima in B, semplicemente perché la squadra l’aveva costruita Zeman. Avevamo constatato, mica offeso. E il presidente Sebastiani non è certo immune da colpe. Se riaprisse il mercato oggi, di sicuro penserebbero di acquistare altri tre stranieri per risolvere il problema.

1 Gli insensibili

Sono quelli, i potenti del calcio, che quando devono organizzare un minuto di raccoglimento prima si informano sul curriculum, sul palmares e chissà su quante altre cose. E poi decidono se quel minuto è di serie A, serie B o Prima Divisione. Complimenti alla Lega di Macalli che non ha fatto simili calcoli. E speriamo di liberarci presto degli insensibili-opportunisti in servizio permanente effettivo su questi schermi.