Da Bonucci a Barzagli passando per Dybala e CR7: la super Juve di Marotta. E l’ultimo premio…
29.09.2018 | 23:55
La Juventus e Giuseppe Marotta, il matrimonio si interrompe e la strade si separano. Un divorzio non proprio inaspettato e annunciato dopo un’altra, l’ennesima, vittoria bianconera: “Il 25 ottobre scadrà il mio mandato da amministratore delegato. Tra gli azionisti c’è aria di rinnovamento e quindi lascerò il CdA. Nella lista dei consiglieri che sarà presentata dopodomani non ci sarà il mio nome, ma resterò come direttore generale area sport”. Il dirigente, però, lascia dopo aver piazzato colpi di mercato di assoluto spessore e alzato numerosissimi trofei al cielo. Tutto ebbe inizio nel 2010, la famiglia Agnelli gli affidò l’incarico di risollevare la Juventus e di far tornare la Vecchia Signora ai fasti di un tempo. La missione, a distanza di 8 lunghissimi anni, è stata ampiamente compiuta: 7 Scudetti, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane e, nonostante non rappresentino un vero e proprio titolo in bacheca, 2 secondi posti in finale di Champions League. È questo il bottino dell’ormai ex amministratore delegato bianconero che, con oculatezza e invidiabile tempestività, ha costruito costantemente organici competitivi in Italia e in campo internazionale. Elencare singolarmente tutte le operazioni portate a termine dall’uomo mercato nativo di Varese sarebbe superfluo, ma ne proponiamo giusto un paio: Leonardo Bonucci dal Bari per 15,5 milioni di euro, Andrea Barzagli dal Wolfsburg per circa 500 mila euro, Mirko Vucinic dalla Roma per 15 milioni, Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen per quasi 12 milioni, Andrea Pirlo a parametro zero dal Milan, poi Alvaro Morata dal Real Madrid, Alex Sandro dal Porto, Carlos Tevez dal Manchester City, Paulo Dybala dal Palermo, Sami Khedira a parametro zero, Mario Mandzukic dall’Atletico Madrid, Gonzalo Higuain dal Napoli, Miralem Pjanic dalla Roma, Blaise Matuidi dal Paris Saint-Germain, Douglas Costa dal Bayern Monaco, Federico Bernardeschi dalla Fiorentina e, tornando al presente, Emre Can a zero, il ritorno di Leonardo Bonucci e soprattutto l’arrivo di Cristiano Ronaldo, definito da tutti il colpo del secolo. Marotta, in 8 anni, è riuscito a realizzare degli autentici capolavori e la squadra, con Antonio Conte prima e in particolar modo con Massimiliano Allegri poi in panchina, ha risposto perennemente alle aspettative. L’obiettivo è stato raggiunto, la Juve è tornata grande. Beppe Marotta, nei giorni scorsi insignito del prestigioso premio come miglior dirigente d’Europa (avendo la meglio su Jose Angel Sanchez del Real Madrid e Ferran Soriano del Manchester City), lascia consapevole di aver costruito una realtà che rappresenta ormai un modello in Italia e nel mondo.
Foto: Juventus Twitter