Ultimo aggiornamento: mercoledi' 20 november 2024 00:30

Da Kakuta-Durmisi a Tavares-Dia: l’aria nuova di casa Lazio

10.10.2024 | 19:40

Si respira un’aria nuova, nuovissima, in casa Lazio. E non è un caso che ci sia un minimo di coerenza e di qualità negli acquisti dopo l’addio di Tare e con l’avvento di Fabiani. La cosa più importante è questa: la gente si diverte, non assiste a sceneggiate, ha consolidato il senso di appartenenza (consolidato perché è sempre esistito, su questo particolare non si può disquisire) e soprattutto assiste a spettacoli di qualità grazie al lavoro di Marco Baroni. Quest’ultimo è stata una scelta chiara, decisa e inequivocabile dello stesso Fabiani: non è il momento di tirare le somme, ma di sicuro si può celebrare un taglio netto con il passato. Tare viene ricordato per gli arrivi di Luis Alberto e Milenkovic-Savic che, però, appartengono ormai alla preistoria del calcio. Bisognerebbe proporre la lista successiva, piena di flop clamorosi oltre che di soldi scaraventati dalla finestra (do you remember Kamenovic?), e allora forse finiremmo alla vigilia di Natale. Meglio sintetizzare così: la Lazio è passata da Kakuta e Durmisi a Tavares e Dia, così può funzionare. Soprattutto è uscita da un metodo sballato che alla fine ti portava a pensare a una campagna acquisti di indebolimento piuttosto che di rafforzamento. Andrebbe raccontata anche la storia di Wallace a 8 milioni e di Akpa Akpro a quasi 13, ma – ripetiamo – forse bisognerebbe fare un docufilm (dell’orrore) e preferiamo fermarci qui.