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Da “OSIMAI” a “OSINAPOLI!”: storia di una trattativa straordinaria

01.08.2020 | 00:25

Questa è una trattativa straordinaria e per certi versi incredibile. Osimhen al Napoli è anche un gioco di parole. Più ne parlavamo, era metà maggio, più alzavano barriere assurde: non è una priorità, vuole la Premier, non accetterà il Napoli, il problema del razzismo farà la differenza. Una specie di barriera preventiva, messa da gente che voleva soltanto contraddire per smontare la primogenitura della notizia: una cosa, se vogliamo, abbastanza triste. Per tanti era “OSIMAI”, nel senso che il club azzurro mai sarebbe arrivato alla totale quadratura. Alla fine è stato “OSINAPOLI!”, con la corsa (inutile) a cercare di capire il minuto esatto e preciso del tweet di Aurelio De Laurentiis, con dettagli anche sulle previsioni del tempo in Nigeria, piogge sparse, schiarite oppure chissà cosa. Sinceramente ci è scappato un po’ da ridere. Il Napoli voleva Osimhen, a ogni costo, aveva incassato il sì in tempi non sospetti, e ha pagato quanto aveva messo in preventivo, tra i 45 e i 50 milioni. ha pagato di più il cartellino di Osimhen ma poi è rientrato con le plusvalenze, gli incastri giusto. Il resto, solo montature. L’inserimento di Karnezis (soprattutto) nella trattativa e di qualche giovane ha aiutato ma non ha inciso. L’operazione sarebbe andata a dama in ogni caso. Il Napoli paga in cinque anni, la dilazione migliore. E chi vuole sminuire l’affare, soprattutto intermediari che non hanno messo bocca accompagnati da altri criticoni di professione, ha soltanto voglia di creare zizzania. Al Napoli vanno solo fatti i complimenti: è un grande colpo all’interno di una trattativa straordinaria.

 

Foto: Twitter Napoli