Ci siamo, il grande giorno è arrivato. L’Atalanta riabbraccia l’Europa dopo ben 9676 giorni. Era il 20 marzo del 1991, infatti, quando la Dea, all’epoca allenata da Bruno Giorgi che era subentrato a Pierluigi Frosio, veniva eliminata dall’Inter (che poi avrebbe vinto il trofeo, imponendosi in finale sulla Roma) nei quarti di finale di Coppa Uefa. A Bergamo era finita 0-0, poi la Beneamata si impose per 2-0 a San Siro sfruttando anche le assenze di Stromberg, Caniggia e Nicolini, il solo Evair non bastò per centrare l'impresa. In precedenza gli orobici avevano fatto fuori (all’epoca erano tutte doppie sfide a eliminazione diretta) la Dinamo Zagabria di un giovanissimo Boban, il Fenerbahce e poi il Colonia agli ottavi. Era stata Coppa Uefa anche nella stagione precedente, 1989-90, ma l’avventura dei nerazzurri si era chiusa subito al primo turno contro l’ostico Spartak Mosca. In assoluto, però, nell’immaginario collettivo degli appassionati di lungo corso, è rimasta la straordinaria cavalcata in Coppa delle Coppe nel 1987-88. L’Atalanta aveva guadagnato il diritto di parteciparvi in quanto finalista di Coppa Italia, contro il Napoli di Maradona che aveva vinto anche lo scudetto valso l’accesso alla Coppa dei Campioni. Cavalcata straordinaria perché quell’anno la squadra lombarda militava in Serie B (e alla fine fu promossa, da quarta in classifica con un solo punto di vantaggio sul Catanzaro) pur avendo un organico di grande livello, che annoverava tra le sue file elementi del calibro di Garlini, Cantarutti, Incocciati, Piotti, il già menzionato Nicolini, Bonacina, Ivano Bonetti, Daniele Fortunato. E il mitico Stromberg. Ebbene, quell’Atalanta, dopo aver fatto fuori Merthyr Tydfil, Ofi Creta e il quotato Sporting Lisbona, arrivò a mezzora dalla finale contro l’Ajax. Già, perché dopo aver perso per 2-1 in Belgio contro il Malines (oggi Mechelen), la Dea al ritorno - davanti al pubblico amico - andò in vantaggio con Garlini (l’1-0 sarebbe bastato per la qualificazione), colpì un palo con Fortunato ma poi subì un inopinato 1-2 che portò gli avversari in finale. Quel Malines vinse la Coppa delle Coppe, sulla pelle dei blasonati Lancieri di Amsterdam. Dopo questo abbondante tuffo nella storia, arriviamo ai giorni nostri. Oltre ventisei anni dopo l’Atalanta torna a misurarsi in una Coppa europea, peccato solo che la cornice non sarà quella dell’Atleti Azzurri d’Italia bensì del Mapei Stadium. Da Stromberg alla banda del Gasp, capitanata dal Papu Gomez trascinatore. Primo avversario: l'Everton di Koeman e Rooney. Il passato è storia, il presente è tutto da vivere.