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DAI PRIMI PASSI COL SAN PAOLO AL GOL CHE CONDANNA IL RIVER: CAIO FA SOGNARE L’AL-AIN

19.12.2018 | 09:30

L‘Al-Ain sul tetto del mondo? Quasi, ancora manca l’ultimo step. Intanto, la formazione degli Emirati Arabi Uniti accede alla finale del Mondiale per club e si gode la storica e sorprendente vittoria sul quotato River Plate. I Millonarios, reduci dal burrascoso trionfo in Copa Libertadores contro i rivali del Boca Juniors, si sono arresi dopo i calci di rigore, ma prima ci aveva pensato Lucas Fernandes Caio a castigare la squadra di Marcelo Gallardo. Il brasiliano costringe gli argentini ai fatali tiri dal dischetto che regalano il successo ai campioni in carica dell’UAE Arabian Gulf League, un’autentica corazzata in Patria. Un’impresa da ricordare e raccontare nel segno, appunto, di Caio che raggiunge così, a 24 anni, il punto più alto della sua carriera. E chissà se dopo questo straordinario rendimento in una competizione così prestigiosa il giovane potrà sbarcare in Europa… sognare è lecito. Caio nasce a San Paolo, in Brasile, il 19 aprile del 1994. Come tutti i bambini carioca inizia prestissimo a rincorrere il pallone e a giocare per le strade del proprio bairro. Dopo scartato con giocate degne di note numerosi coetanei, all’età di 8 anni, viene notato proprio da alcuni osservatori dell’America de Rio Preto. Da quel momento inizia il percorso calcistico di Caio, il quale non si fa aspettare e in poco tempo convince tutti sfoggiando tutte le proprie qualità: dribbling, tecnica palla al piede e velocità d’esecuzione. Caio, cresciuto ammirando idoli del calibro di Kakà, Rivaldo, Ronaldinho e Ronaldo Il Fenomeno, intende ripercorrere in qualche modo le loro orme e sogna ad occhi aperti. Nel 2005 arriva la possibile svolta quando sostiene un provino per il San Paolo. Il club della sua città natale lo inserisce nel proprio prolifico settore giovanile e lo aiuta nella crescita e nello sviluppo del suo talento. Le prestazioni sono confortanti, rispettano le aspettative, ma nel 2009 arriva un brutto infortunio e il Tricolor Paulista decide, a sorpresa, di non puntare più su di lui.

Per Caio si tratta di un brutto colpo a livello sia fisico che psicologico. Tuttavia, una volta smaltita la delusione e messo alle spalle l’infortunio, torna a correre sul rettangolo verde e lo fa ancora con l’America, sua prima squadra. I numeri sono confortanti e il classe 1994 dimostra di essere tornato sui suoi livelli. Le sue performance attirano anche le attenzioni di numerosi club europei, ma non viene mai avviata alcuna trattativa. Così, nel 2011, alcuni emissari del Chiba Kokusai High School contattano la sua famiglia e propongono al giovane talento di approdare in Giappone. Caio accetta, lascia il Brasile e vola dall’altra parte del mondo iniziando un nuovo periodo di formazione in una realtà totalmente differente. Nel 2013 arriva la svolta con la chiamata del Kashima Antlers, autentico top club della Japan League. Il fantasista carioca inizia a sfornare giocate e prestazioni degne del suo talento trascinando i suoi compagni alla conquista di numerosi trofei. In due stagioni disputa 78 incontri mettendo a segno 23 marcature personali, giocando molto spesso esterno largo nel 4-3-3. Un rendimento che non può passare inosservato e nel 2016, nonostante la possibilità concreta di sbarcare in Europa, opta per l’allettante offerta dell’Al-Ain. L’impatto nel massimo campionato degli Emirati Arabi è dei migliori e in poco tempo contribuisce ai successi in Patria e permette al club di imporsi con maggiore convinzione anche in campo internazionale. Durante la scorsa stagione si aggiudica il titolo dell’UAE Arabian Gulf League e, quest’anno, è uno dei principali protagonisti del Mondiale per club. L’Al-Ain del tecnico croato Zoran Mamic è in finale e attende di scoprire chi sarà il proprio avversario: il Real Madrid o il Kashima Antlers, ex squadra di Caio che ora non ha più alcuna intenzione di smettere di sognare.

Foto: Diario Online