DAI SUCCESSI CON FERGUSON ALL’OMAGGIO DELL’OLD TRAFFORD: CARRICK, L’ULTIMO DELLA VECCHIA GUARDIA UNITED
14.05.2018 | 10:50
Un’altra leggenda del calcio si congeda. Stavolta, dopo il recente e commovente addio di Thiago Motta in quel di Parigi, è Michael Carrick ad abbandonare per l’ultima volta il rettangolo verde. Ieri pomeriggio, contro il Watford, il tecnico José Mourinho gli ha sia affidato una maglia da titolare e nel finale, esattamente al minuto 85, l’ha richiamato in panchina al posto di Paul Pogba per concedergli l’omaggio e l’abbraccio pieno di affetto del pubblico dell’Old Trafford. Un epilogo da celebrar e narrare ai nipotini che mette i brividi a chiunque nutre la passione per questo sport. L’incontro termina 1-0, ma le attenzioni dei tifosi dei Red Devils sono tutte per lui che, dopo 12 anni, lascia praticamente la sua seconda casa. Eppure la carriera di Carrick, nato a Wallsend il 28 luglio 1981, parte da molto lontano: già nel 1986 entra a far parte del settore giovanile del Wallsend Boys, club della sua città natale. Dopo ben 11 anni di lavoro e crescita professionale, viene notato dal West Ham che lo preleva nell’estate del 1997. A Londra resta per due anni nel vivaio, poi viene girato in prestito prima allo Swindon Town e successivamente al Birmingham City. Nel 2000 rientra alla base e si rende inevitabilmente protagonista con 128 partita giocate e 5 reti realizzate. Il Tottenham osserva in silenzio e al momento giusto avanza l’offerta giusta assicurandosi l’allora promettente centrocampista dal futuro garantito.
Gli Spurs, nel 2004, decidono di investire e di scommettere su Carrick pagando 3,5 milioni di sterline. Una “cifretta” se consideriamo i prezzi che circolano oggi, ma il campo dà ragione alla dirigenza del club londinese perché il classe 1981 cresce ulteriormente e fa esplodere il suo talento: in due anni, con 54 presenze e 2 marcature personali, riesce a compiere dei miglioramenti notevoli che lo portano nuovamente al centro delle voci di mercato. Nel frattempo, il commissario tecnico della Nazionale inglese Sven-Göran Eriksson, decide di convocarlo e di farlo debuttare nella sfida disputata contro il Messico. Sarà la prima delle sue 34 apparizioni con la selezione dei Tre Leoni. Carrick entra nella ripresa al posto di un certo David Beckham, altra leggenda dello United all’epoca passata al Real Madrid. Il futuro del duttile e polivalente mediano nativo di Wallsend è tutto da scrivere, ma a sciogliere ogni dubbio è l’allettante proposta avanzata dal Manchester United che in un attimo convince il Tottenham a cederlo. Sul piatto, nonostante la riservatezza iniziale, vengono messi 18 milioni di sterline e Carrick ovviamente accetta consapevole di aver fatto la scelta giusta. Ad attenderlo, nel 2006, c’è Sir Alex Ferguson, un mentore d’eccezione che gli consentirà di plasmare ancora le sue capacità e di farlo crescere sotto tutti i punti di vista. All’ombra dell’Old Trafford inizierà anche a vincere e a collezionare un bel po’ di trofei: 5 titoli di campione in Premier League, 6 Community Shield, 3 Coppe di Lega inglese, una Coppa d’Inghilterra, una Champions League, un Mondiale per club e, infine, una Europa League durante la scorsa stagione. In tutti questi anni ha avuto la possibilità di giocare con stelle del calibro di Cristiano Ronaldo, ma soprattutto di condividere momenti di gloria con Van Der Sar, Rio Ferdinand, Gary Neville, Paul Scholes, Ryan Giggs e Wayne Rooney. Momenti che resteranno certamente indelebili nella mente dell’ormai 36enne che ora ha deciso di dire basta col calcio giocato. La standing ovation di ieri contro il Watford è forse il riconoscimento più grande per un calciatore che ha fatto parte della storia dei Red Devils scendendo in campo 314 volte e contribuendo ai numerosi successi con 17 centri personali. Carrick, l’ultimo della vecchia guardia United, si congeda concludendo una carriera a dir poco straordinaria.
Foto: Bongda