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DAL 60º AL 65º: I 5 MINUTI CHE CAMBIANO LA STORIA

26.11.2014 | 17:19

La Champions è una competizione affascinante perché fino alla fine non si sa cosa può riservarti: puoi essere vicino alla vittoria per poi perdere in un momento in cui nessuno se lo aspettava. Sì, perché è fatta di magie, tocchi, sostituzioni decisive, e soprattutto di minuti. Come quei 5 minuti che passano dal 60º al 65º di Juve-Olympiakos. Il punteggio è sul 1-1, la Juve gioca bene, sfiora il vantaggio, Olympiakos poco o mai pericoloso. Poi arriva una punizione per i greci che quando siamo al 60º e 3 secondi si portano in vantaggio. In quel preciso istante nella testa dei bianconeri passano tante cose, ricordi, paure, ma solamente una resta in mente: il carattere. È il 64º e 9 secondi, Llorente su passaggio di Pirlo, colpisce il palo e con la complicità di Roberto, la palla si insacca per il 2-2 immediato. Però non finisce qui poiché lo stesso Re Leone indossa le vesti di assist-man e passa il pallone a Pogba, che quando il cronometro è sul 65º e 30 secondi, ribalta completamente la situazione. Sono passati 5 minuti e 27 secondi dall’eliminazione alla qualificazione ancora aperta, dall’inferno al paradiso. Così come passano 96 secondi dal rigore assegnato a quello stampato sul palo e quindi niente 4-2 che avrebbe significato 2 gol di scarto e sorpasso in classifica sull’Olympiakos. Ma la Coppa Campioni è fatta anche delle magie di un signore, o anzi del Maestro, che alla 100ª presenza in questo torneo ti piazza una punizione a bacio o di un ragazzino di 21 anni che gioca come un veterano e che al suo 1º gol in Champions fa scatenare il delirio allo Stadium perché quella non è una rete qualsiasi. E non è neanche qualsiasi la scelta di Max Allegri di schierare il 4-3-1-2, che ha funzionato alla grande, in una partita così importante, come per dire “dobbiamo vincere!!!!”. E sì, la storia può cambiare per la magia di un Maestro, per un 21enne che al suo 1º gol in Champions ti fa passare dalla disperazione alla pazza gioia, per un “vestito” tattico che è elegante e vincente oppure la storia varia tutto in 5 minuti, quando pensavi di essere all’inferno ancora una volta e invece sei in paradiso, a giocarti gli ottavi con un vantaggio in più, la consapevolezza di essere forte anche in Europa.