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Dal Pisorno alla rivalità che torna in Serie B dopo un decennio: Livorno contro Pisa, è di nuovo derby della Meloria

25.10.2019 | 19:33

Ciò che rende più pesante un pallone da calcio, o più verde e profumato un prato, o più rumorosa e colorata una tifoseria, sono, certamente, i derby. Più o meno sentiti, fra squadre più o meno distanti. Rivalità senza tempo e, spesso, anche senza senso. Perché ci si fa guerra – sportiva, chiaramente – con avversari che, nella maggior parte dei casi, risiedono nella stessa città o in una poco distante.

La pensava così anche Romeo Anconetani, “Presidentissimo” del Pisa dal 1978 ai primissimi anni ’90. Che, un bel giorno della stagione 1991/92, ebbe un sogno assai visionario per il cacio dei campanili: creare una nuova società, il Pisorno, fondendo appunto il Pisa ed il Livorno. In fondo, le due città toscane distano solamente 19 kilometri.

Perchè non unirsi, con uno stadio da 40mila posti? La risposta arriva negli scontri fra le tifoserie avvenute in un match di Coppa Italia che i nerazzurri, causa indisponibilità dell‘Arena Garibaldi, giocarono in campo neutro proprio all’Armando Picchi.

Questo, in breve, per chiarire che cos’è e cosa rappresenta il derby della Meloria. 82 precedenti pregni di odio sportivo, mai esauritosi nonostante un epoca recente in cui le due compagini si sono affrontate solamente 4 volte negli ultimi 15 anni. Che, però, dopo la parentesi 2017-2018 in Serie C, torna in cadetteria, undici anni dopo l’ultima volta. Infiammando due città che sin dal estrazione del calendario aspettando il doppio confronto. E, adesso, sono pronte a viverlo, con la stessa voglia di sempre di prevalere sull’eterno rivale. Così vicino, da far pensare un tempo addirittura ad una fusione, ma anche così lontano.

Foto: Livorno Twitter