Dal ‘primo’ Strootman a Karsdorp, ecatombe Roma: la maledizione del crociato continua
Quello al legamento crociato, per un calciatore, è il brutto infortunio per eccellenza. Per la
Roma, però, è diventata una vera e propria maledizione. L’ultimo ad essere sopraffatto dalla malasorte è stato
Rick Karsdorp, nel modo più beffardo, dal momento che il crack si è verificato proprio nel giorno dell’esordio in maglia giallorossa del difensore olandese, arrivato già con problemi fisici in estate dal
Feyenoord, tant’è che dopo l’ufficialità era stato costretto a finire subito sotto i ferri, saltando preparazione e prima parte di stagione. Ma l’esterno
orange, come detto, non è stato che l’ultimo di una lunga serie, obiettivamente preoccupante. Il primo a cadere, storia del 9 marzo 2014, fu
Kevin Strootman, che nove mesi dopo ripiombò nuovamente nell’incubo. Triste doppietta, com’è noto, anche per
Alessandro Florenzi, mentre
Emerson Palmieri sta ancora recuperando, i baby
Luca Pellegrini e
George Ganea - il crociato - se lo sono rotto in estate e l’altro baby
Nura da poco è rientrato nei ranghi. Alla lista dell’epoca recente vanno aggiunti, tra ex e calciatori attualmente in prestito, i vari
Rudiger,
Mario Rui e i giovani
Capradossi e
Ponce. Tutti operati al legamento crociato durante la loro militanza in giallorosso. A voler tacere di
Tuminello, al momento in forza al Crotone, e
Michele Somma, una vita nelle giovanili prima di rompersi due volte il suddetto legamento con il Brescia. Ridurre il tutto a una mera casualità sembra superficiale: c’è chi parla dei campi sintetici di Trigoria, chi invece punta il dito espressamente contro
Norman e
Lippie, i due preparatori atletici portati dagli Stati Uniti direttamente da Pallotta. Una cosa è certa: per quanto ormai i crociati siano all’ordine del giorno, la lista a livello europeo si accresce ogni weekend, le lesioni occorse ai giocatori della
Roma sono tante, troppi.