DALLA BENEDIZIONE DI PERISIC AL PARAGONE CON OBLAK: KARLO LETICA, UN GIGANTE PARA-RIGORI PER LA SPAL
18.08.2019 | 10:00
Il corteggiamento è partito più di un anno fa e ora ha finalmente portato i frutti desiderati: Karlo Letica sarà un nuovo portiere della Spal. Il classe ’97 fa della reattività una delle sue qualità migliori nonostante i suoi 201 centimetri di altezza e si è distinto per la capacità di far fronte ai tiri dagli undici metri: finora ne ha parati tre su cinque totali, ma a un certo punto aveva addirittura il 100% di neutralizzazioni (3 su 3). In passato è stato paragonato a un altro estremo difensore balcanico del livello di Jan Oblak e il soprannome conferitogli in patria era Karlo Veliki, ovvero Carlo Magno.
Nato a Spalato, Letica comincia a giocare quando era un bambino per l’Omis, squadra dell’omonima cittadina di provincia (In italiano Almissa) e lo fa come difensore. Come racconta lui stesso in un’intervista a Dalmatinskiportal, l’arretramento tra i pali avviene per mancanza di alternative: la sua squadra non aveva portieri. L’Omis sfida l’Hajduk Spalato e poco dopo Letica viene invitato allo stadio Poljud per trasferirsi nelle fila della società più importante della città dalmata. Va solamente in terza elementare e agli allenamenti, spesso e volentieri, arriva in autobus. Cresce nella scuola calcistica dell’Hajduk, poi a 18 anni viene mandato in prestito prima all’NK Mosor e poi al Val, nella terza serie croata. Lì ha la possibilità di giocare con ragazzi più grandi e più esperti di lui, di fare le ossa e allo stesso tempo mettersi in luce. E lo fa, dato che proprio a quel periodo risale la prima convocazione con la Nazionale U19. Il resto della rosa era composto quasi esclusivamente da ragazzini della Dinamo Zagabria, storica fucina di talenti in Croazia.
L’anno successivo va per una stagione al Rudes in “serie B” e a 19 anni, 6 mesi e 13 giorni compie il proprio esordio tra i professionisti. Colleziona 20 presenze e torna all’Hajduk per fare il secondo a Dante Stipica. Delle prime diciassette giornate ne gioca una sola, poi però ne lascia solo una a Stipica da quel momento in poi. Il 20 febbraio para il suo terzo rigore consecutivo permettendo ai suoi di battere per 1-0 la Dinamo a Zagabria. Letica racconta di come il suo telefono si illuminò “come un albero di Natale” nei giorni successivi, e dei graditissimi complimenti che ricevette tra un drink e l’altro da Ivan Perisic, con il quale si conosceva dai tempi di Omis. Ma l’escalation non finisce qui. Il 10 marzo segna il gol del decisivo 3-2 contro l’Istria al 95’ (lui, da portiere), poi entra persino nel giro della Nazionale maggiore dopo aver difeso per ben quattordici volte la porta dell’U19 e una volta quella dell’U21. Viene convocato in quattro occasioni con i grandi senza mai giocare, poi entra tra i pre-convocati per i Mondiali di Russia 2018 e ne viene tagliato solo all’ultimo. In quella stessa estate, il suo nome viene accostato a squadre come Spal, Fiorentina e addirittura al Real Madrid.
Il 15 giugno 2018, invece, Letica firma per il Club Brugge. I belgi puntano forte su di lui e, versando 3 milioni nelle casse dell’Hajduk, ne fanno il portiere croato più pagato di sempre. Stavolta parte davanti a tutti nelle gerarchie, ma non riesce a conservare la propria posizione privilegiata. Durante i primi mesi compie diversi errori grossolani e, dopo una papera contro il Sint-Truiden, il tecnico Ivan Leko gli inizia a preferire Ethan Horvath, un classe ’95 con un paio di presenze in attivo nella Nazionale USA (ora siamo a quattro). Nella finestra corrente di mercato il Brugge ha ufficializzato l’arrivo dal Liverpool di Simon Mignolet, che sarà il titolare inamovibile della squadra belga nella prossima stagione. Così, a un anno di distanza dal primo interessamento, il matrimonio tra Letica e la Spal è finalmente in via di definizione. Arriva per fare il secondo a Berisha, ma ha già dimostrato nel tempo di avere un certo talento nel sovvertire le gerarchie.
Foto: sito ufficiale Hajduk Spalato