Ultimo aggiornamento: sabato 23 november 2024 00:27

DALLA PASSIONE PER LE FOTO ALLA PANCHINA DEL BARÇA: ERNESTO VALVERDE, IL PRESCELTO DI CRUYFF

03.06.2017 | 10:35

Ernesto Valverde

Dopo una lunghissima attesa, finalmente il Barcellona ha il suo nuovo allenatore. Si tratta di Ernesto Valverde, che succede ufficialmente a Luis Enrique sulla panchina blaugrana in vista della stagione sportiva 2017-2018. Dopo le tre ottime annate con l’ex tecnico della Roma, in cui la squadra catalana ha un po’ mutato pelle rispetto all’era Guardiola pur continuando ad alzare al cielo trofei su trofei, ora tocca a Valverde riaprire il ciclo vincente in una delle panchine più importanti del mondo. Non certo da scommessa come lo è stato a suo tempo con Guardiola nel 2008, considerando che l’ex allenatore dell’Athletic Bilbao ha alle spalle una carriera di tutto rispetto: oltre 300 panchine solo con i baschi, a cui ha fatto vincere un Supercoppa di Spagna e che ha qualificato alle Coppe Europee per ben 4 stagioni consecutive. Nel suo curriculum può contare anche le esperienze con Valencia, Villarreal ed Espanyol. Con questi ultimi, raggiunse anche la finale di Coppa Uefa, dove venne sconfitto solamente ai calci di rigore dal Siviglia di Juande Ramos. Inoltre, può contare una fruttuosa esperienza in Grecia, che ha permesso a lui e all’Olympiakos di vincere 3 Souper Ligka e 2 Coppe di Grecia. Ora, per lui, si spalancano le porte al Barcellona, club dove militò da giocatore tra il 1988 e il 1990, vincendo una Copa del Rey e una Coppa delle Coppe.

Ernesto Valverde Tejedor nasce il 9 febbraio 1964 a Viandar de la Vera, comune spagnolo di appena 300 abitanti situato nella comunità autonoma dell’Estremadura. Inizia la sua esperienza nel mondo del calcio, da attaccante, tra le fila del Deportivo Alaves, nel 1982. Quindi il trasferimento al Sestao, prima di arrivare alla definitiva affermazione calcistica con le maglie di EspanyolBarcellona: con l’Espanyol raggiunge, perdendo, la finale della Coppa Uefa 1987-1988; poi nel 1988 si trasferisce al Barça, con cui vince una Coppa delle Coppe e una Coppa di Spagna. Due anni dopo ecco il passaggio all’Athletic Bilbao, dove rimane fino al 1996, formando una valida coppia d’attacco con Cuco Ziganda, segnando 50 gol in 188 partite. Il 10 ottobre 1990 gioca la prima e ultima partita con la Nazionale spagnola, subentrando a venti minuti dal termine in una partita delle qualificazioni al campionato d’Europa 1992, vinta 2-1 contro l’Islanda a Siviglia. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Valverde inizia ad allenare nel settore giovanile del Bilbao, venendo promosso come tecnico della prima squadra tra il 2003 e il 2005. Dal 2006 al 2008 allena l’Espanyol, con cui raggiunge la finale della Coppa Uefa 2006-2007, perdendo nuovamente. Nell’estate del 2008 firma un contratto di due anni con l’Olympiakos, che guida alla vittoria di tre campionati e due Coppe di Grecia. Dopo le brevi parentesi con Villarreal e Valencia, Valverde torna nuovamente a casa, all’Athletic Bilbao, al posto di Marcelo Bielsa, conducendo i baschi al successo in Supercoppa spagnola nel 2015, dopo aver atteso un trofeo per ben 31 anni. E ora, ecco la chiamata della vita: il Barcellona. Da Johan Cruyff a Josep Guardiola a Luis Enrique, il Barça nel corso della sua storia ha spesso favorito gli allenatori che avevano già vestito la maglia blaugrana. Valverde sembra dunque il tecnico ideale, avendo giocato dal 1988 al 1990 sotto la gestione di Cruyff. E proprio la stella olandese lo aveva già elogiato durante il primo periodo all’Athletic: “Era un giocatore molto intelligente e ha sempre dimostrato il suo interesse per il calcio, oltre alla voglia di imparare. È uno degli allenatori più promettenti in Spagna”, disse di lui Cruyff. Pian piano, il tecnico spagnolo ha conquistato tanti altri ammiratori in quel di Barcellona, grazie al suo stile di calcio audace e offensivo, ma senza trascurare i fondamentali. Pressing alto, possesso palla e variazioni di ruolo più dinamiche, Ernesto Valverde punta sempre su una grande stabilità e solidità difensiva. Il risultato è stato un calcio completo, divertente e molto insidioso per qualsiasi avversaria. “La cosa più importante in un grande club sono i giocatori, bisogna capirlo. Gli allenatori permettono solo di sfruttare il loro talento sul campo”, diceva qualche anno fa il tecnico spagnolo, una frase che racchiude tutte le idee di calcio del fresco allenatore blaugrana.

In passato, Valverde era stato a un passo dal Barça: nel 2012, quando Guardiola decise di prendersi un anno sabbatico, indicò proprio Ernesto come prima scelta insieme a Tito Vilanova. Era lui il prescelto, con la benedizione di Cruyff, per sostituire Vilanova quando le sue condizioni di salute si erano aggravate; i dirigenti del Barcellona non ebbero però il coraggio di esonerare un uomo in gravissime condizioni e così Valverde perse il treno accordandosi con l’Athletic. Di lì a poco la situazione precipitò e al Barcellona arrivò il Tata Martino. Adesso finalmente il matrimonio tanto atteso può celebrarsi. Valverde, da grande gestore dello spogliatoio, ha tutte le carte in regola per fare bene anche in un contesto prestigioso come quello del Barcellona, dove la quantità di stelle non manca di certo. Piccola curiosità: Valverde, come hobby, è un bravissimo fotografo. È andato a scuola di fotografia mentre giocava in maglia blaugrana e nel 2012 ha pubblicato un libro di autoritratti in bianco e nero intitolato “Medio Tiempo”. Una cosa è certa: qualora il suo Barça dovesse alzare al cielo tanti trofei, sappiamo già chi scatterà le foto ricordo…

Foto: Alchetron