Il Cosenza è in Serie B dopo ben 15 lunghissimi anni. Un capolavoro firmato Piero Braglia e Stefano Trinchera, un connubio vincente se consideriamo i risultati ottenuti sul campo. Il tecnico e il direttore sportivo hanno ridato al popolo silano una gioia che mancava da tanto, troppo tempo. Il presidente Eugenio Guarascio è al settimo cielo e può ritenersi soddisfatto per aver centrato un obiettivo quasi insperato: dal quinto posto nel Girone C alla vittoria dei playoff di Serie C spazzando via il Trapani e due seconde classificate come Sudtirol e Siena. Intanto, può partire la meritata festa e i tifosi rossoblu iniziano a metabolizzare quanto dimostrato dai propri beniamini: da Corsi a Okereke e da Idda al bomber Baclet, ma ieri allo stadio "Adriatico" di Pescara la scena è stata completamente di Gennaro Tutino che, in avvio di ripresa, esattamente al minuto 48, ha realizzato un super gol con un destro potente e preciso sotto l'incrocio dei palli dopo una corsa di 60 metri palla al piede. Si tratta semplicemente della ciliegina sulla torta dopo una stagione da incorniciare a livello personale: 11 marcature personali e 4 assist in 39 presenze tra campionato, coppa e playoff. Tutino ne ha fatta di strada e questa è senza alcun dubbio la tanto attesa stagione delle definitiva consacrazione dopo un continuo girovagare per l'Italia. L'attaccante nasce a Napoli il 20 agosto del 1996, sin dai tempi dell'infanzia inizia a rincorrere un pallone per le strade del proprio quartiere e si nota immediatamente che, rispetto agli altri ragazzini, Genny ha decisamente una marcia in più. Così, nel 2012, viene tesserato dal Napoli che lo inserisce nel proprio prolifico settore giovanile dove ha l'opportunità di crescere sotto molti punti di vista, plasmare il proprio talento e imparare i segreti del mestiere avendo la possibilità di allenarsi saltuariamente con la prima squadra. Nel 2014, dopo aver brillato nel campionato Primavera e nel Torneo di Viareggio, il club azzurro decide di svezzarlo e di mandarlo per la prima volta in prestito lontano da casa. Prima il Vicenza in Serie B, ma Tutino non riesce a brillare, poi il Gubbio con risultati più o meno simili. Successivamente resta in Campania e indossa la maglia dell'Avellino senza trovare le occasioni giuste per esplodere. Nel gennaio del 2016, invece, accetta l'allettante chiamata del Bari dove scende in campo in particolar modo con la formazione Primavera collezionando 6 centri e 3 assist in 7 partite disputate. Durante l'annata 2016-2017 torna in Serie C e firma per la Carrarese, ancora a titolo temporaneo. In Toscana ritrova parzialmente lo smalto perduto e in 17 incontri realizza 3 gol dimostrandosi spesso all'altezza della situazione. Terminato il campionato, fa rientro al Napoli che, stavolta, prima di cederlo ci pensa attentamente e riflette per quale destinazione scegliere. Alle porte dei partenopei bussa l'ambizioso Cosenza, la risposta di Tutino è un sì convinto. In Calabria trova il posto ideale per rendere al cento per cento: piazza caldo, tifoseria affamata di calcio e squadra competitiva dove poter mettere in evidenza le proprie doti. Non a caso la stagione di Tutino è un percorso di crescita continuo e, con i suoi 7 sigilli durante la regular season, contribuisce alla qualificazione ai playoff dei silani. L'epilogo l'abbiamo conosciuto ieri sera e Tutino, nella notte più importante della storia recente dei Lupi, ha deciso di brillare come non mai. Ora è previsto il rientro a Napoli, ma le sirene di mercato non mancano e il Cosenza spera di poterlo trattenere almeno per un'altra stagione. Tutino è assolutamente in rampa di lancio. Il piccolo Genny, come viene chiamato dai suoi amici di infanzia, è cresciuto e ora è pronto ad affermarsi nel calcio che conta. Tutino, semplicemente il nuovo che avanza. Foto: Cosenza sito ufficiale