DALLE GIOVANILI DEL PSG ALL’APPRODO IN A: IMBULA, MUSCOLI ED ESPERIENZA PER IL LECCE
01.09.2019 | 12:30
Il Lecce piazza il colpo Imbula, un rinforzo di spessore per le ambizioni salvezza del club salentino. Si tratta di un centrocampista di livello che potrà dare a Fabio Liverani diverse soluzioni in mezzo al campo. Acquisizione a titolo temporaneo con diritto e obbligo di riscatto al verificarsi di alcune condizioni, è questa la formula con la quale è stato prelevato l’ormai ex Stoke City. Una pedina che potrebbe rivelarsi a dir poco fondamentale e un profilo, anche di caratura internazionale, che mancava all’interno della rosa giallorossa. Ma andiamo per ordine: Gilbert Imbula Wanga, noto anche come Giannelli Imbula (cognome preso dalla madre Flore), nasce a Volvoorde il 12 settembre del 1992. Sin da piccolo inizia a rincorrere il pallone per le vie e le strade della piccola cittadina belga. I suoi genitori, giunti qualche anno prima dalla Repubblica Democratica del Congo, lo sostengono in tutte le sue scelte e approvano la sua immensa passione per il calcio. Nel 2004 sostiene e supera a pieni voti un provino per il Paris Saint-Germain che lo inserisce nel suo prolifico settore giovanile. Appena trasferitosi in Francia, dimostra immediatamente di avere qualità degne di nota e sorprende molti addetti ai lavori.
Successivamente passa al Racing Club de Paris crescendo ulteriormente sul piano fisico e sotto l’aspetto carismatico. Nel 2007, però, avviene la svolta: il Guingamp lo monitora e poi lo acquista a titolo definitivo puntando fortemente su di lui. Infatti, dopo aver prillato nei campionati giovanili, Imbula si guadagna la meritata promozione in prima squadra (a 17 anni, un mese e 4 giorni è il giocatore più giovane ad esordire in Ligue 2). L’impatto è dei migliori, le sue caratteristiche gli consentono di ben figurare anche in Ligue 1: corsa, forza fisica (1,87 cm di altezza), capacità di inserimento senza palla, buona tecnica individuale e ottimo mancino dalla distanza. Il giovane e duttile centrocampista sfoggia tutto ciò con eleganza e personalità. Così, nel 2013, attira le attenzioni di numerosi top club europei, ma a sbaragliare la concorrenza è l’Olympique Marsiglia che sborsa 8 milioni di euro aggiudicandosi le sue prestazioni. La prima annata, con Élie Baup in panchina, è positiva. L’esplosione vera e propria, però, avviene nella stagione successiva agli ordini di Marcelo Bielsa. “Imbula è un centrocampista completo, davvero forte. Ha tutte le qualità per diventare uno dei migliori centrocampisti al mondo”, questo il pensiero del tecnico argentino in merito al polivalente mediano. El Loco spende parole pesanti, ma ha ragione perché il rendimento di Imbula (66 presenze e 3 marcature personali) impressiona tutti e il Porto si fa avanti per acquistarlo versando nelle casse del Marsiglia 23 milioni. In Portogallo inizia benissimo, sfornando (tra campionato e Champions) anche un buon numero di assist, ma nella seconda parte della stagione cala leggermente e perde il posto da titolare. Nel febbraio del 2016, infatti, Imbula decide di cambiare aria e di trasferirsi in Inghilterra, più precisamente allo Stoke City. I Potters compiono un investimento importante, sborsando 24 milioni, ma la stagione si conclude con la retrocessione dalla Premier alla Championship. Imbula, autore di 2 gol in 26 partite, non intende restare e viene ceduto in prestito al Tolosa. In Francia torna nuovamente protagonista, ma non viene riscattato. Durante la scorsa estate accetta, ancora a titolo temporaneo, la chiamata del Rayo Vallecano. Il club spagnolo si classifica ultimo retrocedendo, anche stavolta il nazionale congolese rientra alla base. Qualche settimana fa, tuttavia, dopo i tentativi di Udinese e Bologna, il Lecce ci pensa seriamente, intensifica i contatti e alla fine permette a Imbula di approdare in Serie A, torneo che aveva già sfiorato in passato (nel 2015 ci avevano pensato il Torino e soprattutto l’Inter). Ora, in Salento e a 26 anni, la grande occasione per il riscatto personale, alla corte di Liverani e in una squadra che esprime un calcio propositivo. I presupposti per fare bene ci sono tutti, l’entusiasmo non manca affatto, ma a parlare sarà il campo.
Foto: Lecce Instagram