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Dalle Notti Magiche al Pallone d’Oro sfiorato: addio a Totò Schillaci, l’eroe di Italia ’90

18.09.2024 | 10:45

Lutto nel mondo del calcio: addio a Salvatore Schillaci, per tutti Totò. Nonostante i bollettini degli ultimi giorni che parlavano di “condizioni di salute in miglioramento”, le sue condizioni sono precipitate nelle ultime ore, come testimoniano i bollettini medici. La camera ardente sarà allestita allo stadio Renzo Barbera

Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Schillaci verrà ingaggiato dal Messina nel 1982, con cui giocherà dalla Serie C2 alla B, dunque in tre categorie. E qui avviene il suo exploit, prima con Scoglio e poi con Zeman. Ed è il tecnico boemo a lanciarlo nel club giallorosso in B mettendolo in condizione di segnare 23 gol. Le 77 reti in Sicilia portarono l’attaccante ad essere ingaggiato dalla Juventus nel 1989. E a Torino, Totò-gol piazza 15 gol in 30 partite contribuendo da protagonista alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa Uefa. Una grande stagione, tanto da convincere il ct Azeglio Vicini a convocarlo per Italia 90.

Schillaci parte come riserva di Andrea Carnevale. Ma la svolta arriva già nella sfida d’esordio contro l’Austria. Gli azzurri sono bloccati sullo 0-0, quando il ct butta in campo il bomber siciliano che, quattro minuti dopo il suo ingresso, la sblocca di testa sfruttando un perfetto cross di Gianluca Vialli. L’inizio della leggenda. Da qui, Totò diventa l’eroe azzurro che infiammerà le Notti Magiche dell’immortale inno cantato dal duo Nannini-Bennato (tornato recente dopo il successo dell’Italia di Mancini agli Europei).

Schillaci, insieme a Roberto Baggio, ripaga i tifosi trascinando l’Italia alle semifinale: segna pure alla Cecoclovacchia, all’Uruguay, all’Irlanda e all’Argentina in semifinale. Ma Caniggia e i rigori spengono il sogno di un’intera nazione, l’Italia viene eliminata. Totò però non si ferma e timbra pure nella finalina per il terzo posto contro l’Inghilterra. Chiude il Mondiale con 6 reti e il titolo di capocannoniere del torneo, un risultato che gli vale il secondo posto nella classifica del Pallone d’oro di France Football, dietro al solo Lothar Matthäus divenuto campione del mondo con la Germania.

Il post Italia ’90 non è altrettanto memorabile. Con la Juve, nonostante la vicinanza di Baggio, Schillaci non va neanche vicino alla doppia cifra. E nel 1992 passa all’Inter ma anche qui non brilla: In nerazzurro realizza 11 gol in 30 presenze.

Ecco allora che Totò all’inizio del 1994 prende una decisione di rottura e decide di andare in Giappone, nello Jubilo Iwata, la squadra della Yamaha. Un apripista: si tratta del primo calciatore italiano ad aver giocato in Oriente. Là torna a essere un idolo. Nel secondo campionato, segna 31 gol. Nel 1997 chiude la sua esperienza col Giappone e col calcio giocato e torna a vivere in Italia.

Dopo l’addio al pallone, Totò Schillaci non disdegna il mondo della tv. Tra le sue partecipazioni più importanti quella all’Isola dei Famosi e nel 2023 eccolo a Pechino Express. Ma per tutta Italia, Schillaci rimarrà per sempre l’eroe delle Notti Magiche.

Foto: Instagram Azzurri