Dalle ombre di Nizza alla rinascita marsigliese: Balotelli rivede la luce. E Mancini…
Mario Balotelli è tornato. Forse, stavolta, definitivamente. Forse perché in questi anni ha più volte ritrovato lo smalto perduto, ma poi puntualmente tutto è stato vanificando da guai fisici e vicende extracalcistiche. Durante la scorsa estate, dopo due stagioni ad altissimi livelli con il
Nizza (43 reti in 76 partite), ha spinto non poco per l'addio e sullo sfondo c'era la corte spietata dell'
Olympique Marsiglia. Niente da fare, Mario resta in Costa Azzurra controvoglia e senza aver svolto una vera e propria preparazione precampionato. Motivo per cui il nuovo tecnico dei rossoneri,
Patrick Viera, non può tenerlo spesso in considerazione. A gennaio, dunque, avviene l'inevitabile divorzio con sei mesi di ritardo. A credere in Balotelli è proprio quel
Marsiglia che l'aveva tanto cercato qualche mese prima. Ad aspettarlo c'è
Rudi Garcia, l'ex romanista lo accoglie a braccia aperte e gli ridà immediatamente fiducia. Il 25 gennaio, pochi giorni dopo il suo arrivo, scende subito in campo contro il Lille e in appena 16 minuti riesce ad apporre la sua firma sul tabellino all'esordio assoluto. Da quel momento in poi le ombre di Nizza sono state messe alle spalle e, finora, in 4 apparizioni sono arrivati 3 centri (oggi altro sigillo nel successo contro l'Amiens). Rinascita marsigliese per
Balo che rivede, finalmente, la luce. Mario, a 28, è quasi tornato
Super. E questi sono tutti segnali per
Roberto Mancini, suo vecchio mentore e attuale commissario tecnico azzurro che recentemente aveva dichiarato:
"Speriamo che tenga acceso il motore a lungo, perché tutto dipende da lui. Se segna un gol a partita lo terremo in considerazione". La sfida, numeri alla mano, Mario ha deciso di accettarla... Foto: Olympique Marsiglia Twitter