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DANYLO SIKAN, LA RINASCITA DI UN’ALTRA FENICE UCRAINA

08.11.2023 | 15:00

Chiunque, nella propria infanzia, è rimasto attratto dalla figura dell’eroe. Il personaggio principale che dopo una serie di ostacoli e peripezie, riesce nel proprio obiettivo. Per chi è un grande sostenitore del detto “grande potere, grandi responsabilità”, sa che molto spesso l’eroe non vuole fama e gloria, ma fa ciò che fa solo perchè è la cosa giusta, perchè è questo che gli è stato insegnato dal suo passato. Ieri sera, al Volksparkstadion di Amburgo, la nuova casa dello Shakhtar Donetsk dopo che la Donbass Arena è stata danneggiata da due bombe in data 23 agosto, è nata una nuova figura eroica dal colore gialloblù brillante, è Danylo Sikan. Nella città che ha accolto moltissimi profughi provenienti dall’Ucraina dopo lo scoppio del conflitto e che ha prestato la sua arena agli arancioneri, in mezzo alla sua gente, in mezzo alla gente che come lui ha sofferto e perso quasi tutto, il giovane classe 2001 ha mandato al tappeto il Barcellona di Xavi. Non è più il Barça di Guardiola e degli alieni, ma sono usciti dal campo sconfitti giocatori del calibro di Lewandowski, Gavi, Gündogan, Ferran Torres e Ter Stegen, non proprio gli ultimi arrivati. Minuto 40: palla visionaria di Sudakov che apre sulla fascia per Gocholeishvili, cross in mezzo e girata di testa perfetta di Sikan che buca il numero 1 blaugrana e fa 1-0. Bacio sullo stemma ed esultanza alla Bellingham, giusto per non far mancare nulla ai catalani pochi giorni dopo il Clasico perso. Il gol che può tenere vive le speranze di qualificazione per Pusic e i suoi vale anche come redenzione per l’attaccante, che poco più di un anno fa, contro il Celtic, sbagliava a porta completamente vuota il gol del 2-1. Una rete che non avrebbe cambiato l’economia del girone alla fine, ma forse avrebbe potuto svoltare in qualche modo la Champions degli ucraini a sfavore del Lipsia, che passerà poi secondo dietro al Real Madrid. Si tratta del terzo gol nella massima competizione europea quest’anno per Sikan, che contro l’Anversa aveva già messo la sua firma con una doppietta. Sembra essere dunque l’anno della rinascita totale per il centravanti, che dopo tanto tempo passato tra dolore, morti e sofferenze vuole finalmente spiccare il volo.

Danylo Sikan proviene dalla regione dello Zhytomyr, che si trova al centro dell’Ucraina. Il nome si è purtroppo spesso sentito nei telegiornali dal momento che è stata una delle zone più colpite dai bombardamenti nel momento dello scoppio della guerra, con conseguente tabula rasa di strade, case ed edifici di ogni genere. La nascita dell’eroe parte proprio da qui, da quello che il conflitto ha tolto a un ragazzo di poco più di 20 anni: il posto in cui sei nato e gli amici di sempre, i compagni di una vita. Nella sera dell’inizio dell’incubo per l’Ucraina, Sikan è in Germania, è appena stato ceduto in prestito all’Hansa Rostock, in Bundesliga 2. Una notifica sul telefono lo mette a conoscenza di quello che stava succedendo. L’esperienza in Germania a livello prolifico non è eccelsa, dal momento che colleziona 11 presenze e un solo gol in casa del Darmstadt, nel febbraio 2022. Un eroe però non può mai lasciar sola la propria patria, e dunque decide di mettere all’asta la medaglia d’oro vinta ai Mondiali U20 con la sua Nazionale. In quella competizione Sikan e compagni eliminarono anche l’Italia di Scamacca, Frattesi, Ranieri, Pinamonti, Bellanova, Gabbia…Fu lo stesso club tedesco a comprare la medaglia dell’attaccante e a destinare il ricavato alle persone fuggite dall’inferno in cui era stata proiettata l’Ucraina. Un anno dopo la sua unica rete in Germania, il classe 2001 si trova coinvolto in un episodio durante un ritiro invernale con lo Shakhtar: un turista russo presumibilmente ubriaco avvicina i ragazzi ucraini iniziando a inveire contro di loro con cori discriminatori e inneggiamenti alla Russia. La reazione del centravanti è fulminea: pugno in faccia al provocatore, senza troppi giri di parole. Una serie di episodi, di tappe, che hanno formato l’uomo Sikan, con tante cicatrici e con tanto dolore dentro, ma che lo stanno trasformando in un attaccante vero, sulle orme del connazionale Mudryk, il quale sta provando a prendersi la scena in un palcoscenico altrettanto difficile come Stamford Bridge. Scalino dopo scalino, il puntero degli Hirnyky si è preso la scena anche con la maglia della Nazionale maggiore, andando a segno per la prima volta contro il Kazakistan in un match di qualificazione ai Mondiali. Il 20 novembre arriva un’altra sfida, un’altra tappa nel cammino: per conquistare il pass per i prossimi Europei, la prossima rivale è proprio l’Italia, che annovera tra le sue fila qualche protagonista che Sikan ha già affrontato e battuto, come Scamacca e Frattesi. Sarà un crocevia definitivo per proseguire nella competizione, e Spalletti e i suoi dovranno essere pronti perchè di fronte avranno una Nazionale di uomini pronti a dare tutto per risorgere dalle ceneri come una fenice, per formare un’altra cicatrice sulla ferita della guerra e per portare un altro sorriso alla loro gente. Tutti i gialloblù sognano una notte da eroi, sognano una notte da Sikan.

Foto: Instagram Shakhtar