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De La: “Ancelotti qui per sempre. Icardi? Certe cotte passano. Napoli-Juve grande sfida. Quando chiamai Allegri…”

02.03.2019 | 11:05

De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga e interessante intervista al Corriere dello Sport toccando diversi temi: “Ancelotti qui per sempre? Mi farebbe il regalo più bello della mia vita, finora non mi ha spinto verso calciatori di una certa età già super-affermati. Sono arrivati calciatori di assoluto livello: alcuni già fatti, altri scoperti e lanciati da noi fino all’esplosione internazionale. Ma quante centinaia di milioni di dollari ho perso in questi 15 anni? Fino a quando non mi stancherò, porterò con i miei figli questa squadra dove merita di stare. Siamo stati protagonisti e vogliamo rimanere tali, il futuro deve essere del Napoli. E prima o poi ci toglieremo anche la soddisfazione dello scudetto. Icardi? Certe cotte hanno un loro momento. Da ragazzi è successo a tutti, senti pulsare il cuore d’estate poi torni a scuola, rivedi quella compagna di classe, e ci sorridi su. In questo, difficile si riproducano sentimenti e situazioni. Non facciamo collezioni di numeri 9. Abbiamo abbassato l’età media e continuiamo su questa nostra filosofia che ci ha portati a Meret e a Fabian Ruiz, tanto per fare due nomi. Ma anche Malcuit, che si sta imponendo: quanti avrebbero pensato che sarebbe diventato così funzionale? Milik e Zielinski fanno parte della famiglia. E a meno che qualcuno di noi non si innamori di altro, immagino che siano dei nostri anche in futuro e per lungo tempo. Lozano e Fornals mi piacciono, ma questo non basta. Ogni anno entrano nuovi attori, che mesi prima non godevano di attenzione: noi stiamo al gioco, anche se adesso le figure dei procuratori rendono più complicate situazioni apparentemente semplici. Napoli-Juve? E’ la sfida delle sfide ormai da dieci anni. Entrambi siamo riusciti a rianimarci dopo gli sconquassi del passato: il fallimento per noi e Calciopoli per loro. Siamo due regine europee da fare anche invidia ad altre nazioni, ci piacerebbe poter ospitare in un contesto più italiano e meno discriminante. Non posso non notare la diversità di trattamento dell’Osservatorio che, con leggerezza, permette agli juventini di venire a Napoli, invece all’andara era stato vietato ai nostri tifosi di andare a Torino. Sarebbe bello poter far vivere questa nottata a chi vorrà esserci in uno stadio bello come lo è quello della Juventus. A breve firmeremo una convenzione con il Comune per il prossimo decennio e dopo le tanto attese Universiadi cominceremo, mi auguro, a ragionare  su un impianto all’altezza di una squadra che da quando è rinata ha dimostrato sempre di volersi migliorare e di puntare in alto. Lo scudetto perso l’anno scorso? Le ferite, quando sono profonde, restano nell’anima e non nella carne. E quella è aperta e lo resterà per un po’, penso. Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica il mio. E che ciò sia un male comune diffuso in altri tornei, è un fatto. Però vorrei fosse chiaro un aspetto: il Var è stato istituito per evitare errori arbitrali. E se non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile. E di dubbi ne ho avuti tanti nella passata stagione. Allegri? Quando lo chiamai, era ancora impegnato. E quando si liberò, io avevo già stretto la mano a Benitez. Però chapeau per tutto quello che ha saputo fare, per i trofei vinti, per la capacità di essere sempre padrone delle varie situazioni. Non so se abbia qualcosa in comune con Carlo, certamente sono diversi nella loro espressione calcistica: con Ancelotti ci si diverte di più, mentre Allegri mi pare abbia l’ossessione del risultato”.

Foto: Napoli Twitter