De La, ora devi rispondere!
Siluri veri, quelli sganciati del fratello-agente di
Higuain nei riguardi di
Aurelio De Laurentiis. Parole che sono macigni. Da “abbiamo dovuto sopportare che lo chiamasse chiattone” a “non sono state mantenute le promesse per un Napoli più forte”. Stilettate, bastonate, siluri, cazzotti. Adesso sarebbe il caso che De Laurentiis rispondesse, con dovizia di particolari, senza girare largo e senza inutili argomenti. E’ inutile ricordare la clausola da 94 milioni, è proprio inutile. Perché questo particolare blinda il
Pipita a
Napoli, visto che nessuno si è presentato e che il tempo a disposizione per pagarla scadrà presto. Ma non è questo particolare a fare la differenza, piuttosto la serenità che chiunque dovrebbe avere per rimettersi a disposizione del gruppo che
Gonzalo ha guidato con qualità e personalità. De Laurentiis deve parlare, deve spiegare, deve motivare, soprattutto deve rispondere ad accuse violente. Per il bene suo e del
Napoli. Soprattutto perché il silenzio in questi casi sarebbe un assenso. Non troppi giorni fa ci furono furenti risposte a
Koulibaly, forse anche eccessive pur in presenza di dichiarazioni avventate da parte del difensore. Ora il discorso è ancor più delicato: fossimo in De Laurentiis non faremmo trascorrere troppe ore. Diversamente sarebbe il gioco dei silenzi e degli equivoci. E a nessuno gioverebbe. Oltretutto il silenzio sarebbe un assenso.