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De Laurentiis: “Troppe 20 squadre in A, Tavecchio deve mantenere la poltrona. Su Mertens e lo scudetto…”

22.09.2017 | 10:30

De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, direttamente da Los Angeles, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio 24 toccando più temi: “Il sistema calcio non è in crisi, sono in crisi gli uomini che conducono le danze di calcio, quello di serie A, che è un’industria, ma lo conducono con una mentalità vecchia di 20-30 anni, e questa non paga più perché l’Europa è cambiata. C’è un divario tra il calcio europeo e quello italiano. Nel 1986 le squadre in serie A erano 16, poi siamo arrivati a 20. Se fossero ancora 16 con un sola retrocessione, sarebbero tutti più felici e più competitivi. Poi c’è un altro problema, Infront dice di portare tanti soldi, ma dice tante bugie. Va bene alle piccole squadre, ma non a chi vorrebbe un calcio competitivo. Nell’ultimo mercato si sono spesi centinaia di milioni. Prima quando uno faceva un’operazione da 50-60 milioni sembrava chissà che operazione avesse fatto, oggi è diventata una follia. Tutto questo pone un problema al calcio italiano, che è molto indietro. Gli spagnoli hanno un ad che la vede lunga e in 3 anni ha risanato il loro calcio. La Liga per l’estero prende 700 milioni, noi dobbiamo accontentari di 300 o 400 milioni. Se De Siervo (ad di Infront, ndr) non è capace di guidare una Ferrari e invece vuol dimostrare di guidare una Fiat, ha sbagliato casa, riesce ad accontentare solo le piccole squadre che hanno paura di non arrivare alla fine del mese. C’è un problema da distinguere tra economico e finanziario. Per pagare il finanziario delle piccole squadre, dobbiamo rinunciare all’economico. Noi stiamo vendendo oggi il prodotto per quattro anni, ma non sappiamo cosa succederà nel mondo nel prossimo biennio, vendere oggi per quattro anni è da folli, stupidi e mentecatti. Ma perché dopo Bucarelli, che era un illuminato, devo avere un De Siervo che viene dalla Rai, che non mi sembra che facesse del calcio cose pazzesche. Con tutto il rispetto che posso per De Siervo, gli direi: ‘Caro Luigi, tu sei un semplice advisor, ti mettiamo qualcuno dei nostro vicino e vai a fare le trattative, ma noi puoi trattare per cifre al di sotto del calcio spagnolo. Noi abbiamo squadre come Juventus, Napoli, Milan, Inter, Roma, Lazio, Fiorentina. È chiaro che se dobbiamo pagare lo scotto di squadre che giocano con i giocatori della serie B e quindi perdono 6-0, questo è un problema. L’ho affrontato varie volte con il presidente Tavecchio, ma lui ci sente e non ci sente perché deve mantenere la sua poltrona e dice ‘siete voi della serie A che dovete imporvi’. Ma scusa, tu che ci stai a fare? Sediamoci intorno ad un tavolo, anche con la Uefa, e scegliamo come rimodulare il calcio. Il gol di Mertens? Non me lo aspettavo. Ho visto che si girava e poi ho visto il pallone entrare nell’angolo destro della porta. Sono rimasto basito, incantato. Ho sublimato questa sensazione gustandola questa sensazione per qualche minuto, non ci credevo, è stato molto bello. Ogni tanto mi portavano il caffè fatto con la moka e una miscela di Torre Annunziata particolare e non mi sono accorto di quanti caffè stavo bevendo, ad un certo punto mi sono venute anche le palpitazioni con questo gol meraviglioso. Se gli farò un regalo? Ce lo ha già fatto lui a noi, sarebbe una cafonata dover rispondere al regalo. Scudetto? Ho una teca piena di corni a casa. Si dice che non bisogna farli vedere perché si scaricano, a me piace farli vedere e caricarli dell’indivia altrui”.

Foto: Napoli Twitter