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De Laurentiis su Koulibaly e Mertens: “Bisognerà vedere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare”

30.05.2022 | 12:45

Nel corso della presentazione del ritiro del Napoli in quel di Castel di Sangro, Aurelio De Laurentiis ha toccato il tema riguardante il futuro di Dries Mertens e Kalidou Koulibaly: “Si fa molto spesso del sentimento, piuttosto della ragione, come approccio ai problemi. Sono dei ragionamenti che tu non puoi organizzare da driver come vorresti. Ci sono delle famiglie, degli agenti, ci sono i calciatori. E quindi degli interessi che molto spesso non sono gestibili dalla società. A meno che la società non voglia dissanguarsi. Lo Scudetto lo vince il Milan che ha 40 milioni in meno di monte ingaggi, questo vuol dire che noi dobbiamo rimetterci sui binari della regola che ci ha fatto da guida in tutti questi anni. La continuità nella SSC Napoli, dalla mia presidenza in poi, non si è mai avuta. Perché voi dal 1926 fino al primo scudetto non avete vinto nulla, in 60 anni? Allora non potete rimproverare a me che non voglio vincere lo Scudetto. De Laurentiis vuole vincere lo Scudetto, ma ci sono delle regole. Se io dico che quest’anno vinceremo lo Scudetto metto anche l’allenatore in una situazione di fuoco incrociato da parte dei media. Invece l’allenatore deve essere straprotetto.

Quando abbiamo perso qualche partita che avremmo potuto e dovuto vincere mica ho fatto qualche dichiarazione contro l’allenatore? Sarebbe stato fuoriluogo. Anche perché quante sono le partite che mi ha fatto vincere? Quando mi dicono: accatt’ ‘o giocator! Io dico che abbiamo giocatori straordinari. Poi ci sono dei giocatori che diventano condizionanti per lo spogliatoio se non giocano. Perché devo avere 23 giocatori e pagare 23 stipendi? Allora torniamo ai 16 giocatori degli anni passati? No, dobbiamo fare la Champions. Allora ci teniamo 23 giocatori. Però bisogna avere il coraggio di rischiare, chi non risica non rosica. Io mi prendevo il rischio anche nel mondo del cinema e di 400 film ne ho sbagliati 3. Quindi la regola funziona. Nel calcio sembra che tutti abbiano paura di perdere qualcosa. Voi avete mai visto un dirigente sportivo parlare male delle istituzioni o di qualcuno? Perché poi cambia squadra e poi come si troverebbe? Ovviamente a disagio. La cosa più bella della vita è non avere scheletri negli armadi e poter essere liberi di dire quello che si pensa. Ma se dire quello che si pensa diventa scomodo perché voi lo interpretate. Per me quei due calciatori che lei ha nominato (Koulibaly e Mertens, ndr) sono due calciatori che rispetto, a cui voglio molto bene, ma dipenderà solo da loro vedere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare o se vivere a Napoli, vivere una situazione anche filosoficamente diversa, lo possano considerare un privilegio. Altrimenti è un problema che non mi riguarda più“.

Foto: Twitter Napoli