De Ligt: “Le critiche aiutano a migliorare. Il mio idolo? Eriksen. Spero possa tornare a giocare”
Matthijs De Ligt, difensore olandese della
Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a
DAZN, dove ha parlato di tanti temi, del rapporto con Allegri, della partenza non facile, e di tanto altro. Queste le sue parole:
"Allegri è un allenatore con grande esperienza che sa di calcio, che ha vinto tanto con Juventus e Milan. Sono contento che lui sia il mio allenatore adesso, questo è molto importante per migliorare. Tatticamente mi aiuta tantissimo, lui ha quest'idea di giocare per tutti i novanta minuti con la giusta mentalità, per vincere la partita. Non è importante se giochiamo un calcio bello o brutto, l'unica cosa che conta è vincere". Sui compagni di reparto:
"Ho parlato tantissimo con Bonucci e Chiellini, loro sono un riferimento molto grande per le vittorie che hanno ottenuto con la Juventus e l'Italia. Io ho tanta forza fisica e ho un buon feeling con la palla, ma mi hanno consigliato di stare concentrato e tranquillo per tutta la partita: questo lo sente anche la squadra, con la tranquillità tutte le squadre giocano meglio". Sulle critiche:
“Secondo me nel calcio la critica è normale, io sono colui che critica di più la mia persona. E' importante avere questa idea su cosa bisogna fare per migliorare, poi è normale che ognuno preferisca ricevere dei complimenti. La critica però è normale, tutti dobbiamo imparare e a volte può essere anche costruttiva". "
Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un pallavolista "Tutti sottolineavano, soprattutto il primo anno, i miei interventi con la mano. A dire la verità non lo so, ho sempre pensato di fare il calciatore, ho fatto tutto per diventarlo e sono contento di com'è andata. I miei genitori tennisti? Sì, ho giocato a tennis per sei-sette anni: mi piaceva ma non come il calcio, il mio amore. Mi è sempre piaciuto giocare con gli amici. Il tennis è uno sport troppo individuale, mi piace di più giocare con la squadra". L'avversario che vorresti affrontare in carriera:
"Affrontare un attaccante come Lewandowski è difficile perché lui ha tanta esperienza e non ha bisogno di giocare sempre bene con il senso del goal che si ritrova: questo è molto complicato per un difensore". L'idolo da bambino:
“Era Christian Eriksen, perché lui ha giocato all'Ajax da centrocampista e io lo sono stato in passato". La partita migliore: “
Quella contro il Real Madrid, ottavi di finale del 2019”. I luoghi più belli di Torino da visitare? “Parco del Valentino o Piazza San Carlo" Foto: Twitter Juve