De Rossi: “La Juve? Se vince significa che è più forte. Su Di Francesco, Dzeko e lo scudetto…”
28.12.2017 | 14:36
Daniele De Rossi, centrocampista e capitano della Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “La sconfitta con la Juventus? La Juve ha giocatori fortissimi. Se vince sempre da cinque-sei anni, significa che è più forte degli altri. Basta guardare i giocatori che Allegri aveva in panchina sabato. Noi abbiamo fatto comunque la nostra partita. Il pareggio ci poteva stare, non sarebbe stato un risultato bugiardo e ci avrebbe sicuramente portati a valutare diversamente il nostro avvio di stagione. Schick? Abbiamo avuto diverse occasioni, ma non siamo stati bravi a sfruttarle. Non c’è stata sudditanza psicologica da parte nostra. Avevamo preparato bene la gara e siamo andati a prendere la Juve con grande spirito. Per vincere serve un percorso lungo. Non possiamo abusare di questa parola. Si vince con gli allenamenti quotidiani, col lavoro e anche con un po’ di fortuna. Non si può basare le ambizioni di una squadra solamente su una partita. Noi vogliamo raggiungere la Juventus. Di Francesco? L’altr’anno avevamo un allenatore magnifico e abbiamo fatto un campionato strepitoso. Anche quest’anno arriviamo al giro di boa con ottimi risultati, sia in campionato che in Coppa. Di Francesco ha portato la sua impronta ed è bravo a toglierci le pressioni di dosso. Facciamo pochi gol? È un discorso di squadra. Non vedo un problema grave, dipende anche dalla fortuna. È vero che creiamo un po’ di meno, ma i nostri attaccanti sono forti e tutti daremo loro una mano perché possano tornare a segnare tanto. Dzeko? un campione assoluto. Un attaccante, che anche se non segna aiuta la squadra in maniera incredibile. Lo considero tra i migliori attaccanti del mondo. Sicuramente il periodo poco positivo della squadra là davanti non lo sta aiutando. Secondo me, Dzeko sta facendo però un’ottima stagione e ha già deciso partite molto importanti anche quest’anno. Scudetto? Da due anni dico che il Napoli è una squadra accreditata per vincere. Mi piace molto come giocano gli azzurri. La Juventus però resta la grande favorita. Dietro ai bianconeri metto Napoli e Roma. Da parte nostra dobbiamo essere bravi a non fare proclami se vinciamo due partite consecutive. Ci aspetta un periodo lungo e complicato e vogliamo fare bene. Italia-Svezia? Sono state dette tante cose riguardo a quella partita. Ho sentito dire che mi ero rifiutato di entrare in campo, ma non è mai successo. E’ stato un battibecco, uno scambio di battute come accade tantissime volte nel calcio. Non c’è stato uno scollamento, ma grossa tensione e nervosismo. Eravamo convinti di farcela, ma sapevamo che sarebbe stata dura. E’ grave che siano uscite allo scoperto questioni interne allo spogliatoio, non mi è piaciuto. Sia Ventura che noi eravamo in un momento delicato, ma io devo concentrarmi sul campo. Avrei potuto far meglio e il discorso vale per tutti quanti, dalla squadra al mister. Presidente Figc? Sono stati fatti tre-quattro nomi. Damiano Tommasi è sempre una persona che ha dato un’immagine diversa rispetto a tutti gli altri. Con lui andremmo sul sicuro secondo me. Poi ci saranno senza dubbio anche altri personaggi e altre persone per bene. Tavecchio? Non mi è piaciuto come si è inserito, fece delle dichiarazioni fuori luogo, ma è sbagliato dare a lui tutte le colpe del flop del calcio italiano. Bisogna riflettere bene su quanto abbiamo fatto in questi anni con Conte, con Tavecchio e tutti gli altri. Totti dirigente? Mi piaceva di più quando segnava e ci faceva vincere le partite (ride, ndr). Sta vivendo un primo periodo di studio, ma lo vedo bene in questa posizione. Con Monchi ha un ottimo rapporto e ha già trovato la sua dimensione. Il VAR? C’è ancora qualche difetto da correggere, ma sono convinto che ci darà una mano. Servirà un po’ di tempo perché ogni tanto qualche decisione è un po’ dubbia, ma sarà molto importante”.
Foto: zimbio