De Sciglio, talento da Milan
14.09.2012 | 11:22
Tagli agli investimenti e agli ingaggi, fughe di campioni all’estero e abbassamento vertiginoso del livello del nostro calcio. Questi sono i principali aspetti che la crisi provoca nel mondo del pallone, tanto che le società italiane, anche le più blasonate, sono passate dal “più spendi, più vinci” al “fare di necessità virtù”. Tuttavia, dovendo i presidenti e i dirigenti optare per un utilizzo più oculato delle risorse a disposizione, emerge l’altra faccia della medaglia, quella positiva e che non costa nulla: largo ai giovani e alla loro idee. Adesso, infatti, prima di operare sul mercato, si cerca di fare economia, e invece di comprare un giovane sudamericano, talvolta sconosciuto, si preferisce puntare sui propri calciatori in erba, a maggior ragione se promettenti, magari come Mattia De Sciglio. Nato a Milano nel 1992, il giovane terzino è il nuovo padrone della fascia destra del Milan. Dopo aver calcato i campi di tutte le categorie giovanili rossonere, dagli Esordienti agli Allievi Nazionali, nel 2009 viene inserito in pianta stabile nella formazione Primavera, riuscendo a vincere una Coppa Italia. Fisico possente, ottima capacità di corsa, buon senso della posizione e spiccata predisposizione nel sovrapporsi sono le caratteristiche che De Sciglio mette in mostra fin da subito. Allegri lo osserva e ne studia i miglioramenti, monitorandolo costantemente, fino a promuoverlo in prima squadra. Così, nella stagione 2011-12 arriva l’esordio nel calcio che conta: la sua prima presenza con la maglia del Milan capita nella partita contro il Viktoria Plzen, gara valevole per la fase a gironi della Champions League, subentrando ad Abate. Nella partita di ritorno contro i cechi, a qualificazione già acquisita, disputa il suo primo ‘match’ da titolare. Il tecnico toscano crede fortemente nel difensore, non vuole ‘bruciarlo’, per questo lo inserisce ‘col conta gocce’, in modo da fargli prendere dimestichezza con il grande palcoscenico. Alla fine dell’annata, De Sciglio vanta 5 presenze tra campionato e coppe europee, guadagnandosi la fiducia del mister che lo fa partire titolare contro la Sampdoria nella stagione attuale. La prestazione contro i blucerchiati è positiva, nonostante la sconfitta, e il suo nome comincia ad essere accostato ai più grandi difensori del mondo, come Paolo Maldini. “E’ un onore essere paragonato a lui, spero di ripercorrere le sue orme, ma ho appena iniziato”.Questo è stato il suo commento. E’ vero: è presto per fare confronti, ma Mattia è il secondo dopo Maldini ad essere protagonista in prima squadra senza aver fatto gavetta lontano da Milanello. A tal proposito, potrebbe essere utile pensare a Costacurta e Albertini che passarono rispettivamente da Monza e Padova prima di tornare alla base. La strada da fare è tanta, ma De Sciglio è consapevole che, lavorando duramente, potrà raggiungere traguardi importanti, come la Nazionale maggiore. Per ora l’ha solo sfiorata: Prandelli lo ha convocato in estate per l’amichevole contro l’Inghilterra, ma l’esordio non c’è stato. Questione di tempo? Si vedrà, intanto Allegri si gode il De Sciglio del presente, sognando il Maldini del futuro.