Deeney torna ad allenarsi ma racconta: “Mi dicevano, speriamo che a tuo figlio venga il Covid-19”
Troy Deeney, capitano del
Watford, che si era rifiutato di tornare ad allenarsi per timori sulla sicurezza, ha deciso di tornare in campo. A spiegare la sua decisione, il diretto interessato:
"Non sono ancora tornato ad allenarmi, ma ho parlato con i ragazzi e mi hanno detto che con le misure che sono state prese si sentono tranquilli. - ha detto al Mirror - Viviamo in un periodo in cui tutti quanti parlano di salute mentale e veniamo stimolati a parlare dei problemi che ci affliggono. Poi Danny Rose lo fa, solo che facendolo dice un sacco di parolacce, che forse non è il massimo, lo faccio anche io e ci massacrano. Quindi ovvio che i calciatori pensino ‘Ok, allora meglio che io non dica nulla’. E non hanno criticato solo me, ma anche la mia compagna. Magari usciva di casa e la gente le diceva ‘Io sono al lavoro, anche Deeney deve tornare al lavoro’, come se li avessi costretti io a tornare a lavorare. Ho letto alcuni commenti riguardo mio figlio, con gente che diceva 'Speriamo che gli venga il Coronavirus’ e roba simile. Ed è stato complicato. Ma almeno qualcuno mi ha detto che avevo ragione quando mi sono rifiutato di allenarmi e il Watford ha trovato tre persone positive dopo il primo giro di tamponi. Questo ha cambiato la percezione della gente, che ha cominciato a dire ‘Oh, Troy aveva ragione’. Ma non è questione di ragione o torto, ma semplicemente di fare quello che era giusto per me. E c’è chi ha apprezzato che io abbia messo la famiglia prima dei soldi. Mi hanno scritto in tanti, compresi calciatori di squadre importanti. E quindi qualcosa di buono l’ho fatto." Foto: TalkSPORT