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Delio rinasce con la Samp

18.12.2012 | 11:21

Finalmente, Delio è tornato. Dopo l’amara esperienza di Firenze, suggellata dalla baruffa con Ljajic, l’allenatore, nato a Rimini il 26 gennaio 1960, potrà rilanciarsi a Genova, sponda Sampdoria. Come giocatore non è stato un fuoriclasse, ma da allenatore ha potuto avere varie soddisfazioni. A 30 anni il suo primo incarico: Allena il Torremaggiore nel campionato promozione. Tra il 1991 ed il 1997 si consacra nel calcio professionistico. Parte dalle giovanili del Foggia, fino ad arrivare alla Salernitana. E proprio con i campani compie dei veri e propri capolavori: Nel 1993 li conduce dalla C1 alla B e quattro anni dopo dalla serie cadetta alla serie A (con un vero e proprio record di punti in campionato). Da quel momento verrà soprannominato “il profeta”. A Salerno, però, la sua panchina inizia a vacillare e viene esonerato per ben due volte durante la stagione. Seguono due anni in B con Genoa e Pescara. Poi il ritorno amaro in massima serie: Gli viene affidato il Lecce, che però retrocede. Nonostante questo, Rossi rimane alla guida dei salentini; Conquista di nuovo la A ed addirittura uno straordinario decimo posto. Nella stagione 2004/2005, prende un’Atalanta quasi destinata a tornare in Serie B e gli riesce un mezzo miracolo: I bergamaschi tornano nella serie cadetta, ma lottano fino all’ultima giornata. Nel 2005, la grande occasione: Lotito gli affida lo sceglie come nuovo allenatore della Lazio. Saranno 4 grandi stagioni; prima la qualificazione in Champions e, successivamente, la vittoria della Coppa Italia. Dopo aver lasciato i biancocelesti anche a causa di incomprensioni con il presidente, Delio Rossi approda a Palermo. Con i rosanero vive un grande biennio: Il primo anno sfiora la qualificazione in Champions League ed il secondo arriva in finale di coppa Italia. L’anno successivo (cioè la scorsa stagione) firma un contratto con la Fiorentina, subentrando a Mihajlović. Come già accennato, non sarà un’annata indimenticabile. Anzi, forse si, dato che da quel momento sarà ricordato per aver cercato di mettere ko il giovane Ljajic, reo di averlo pesantemente insultato (almeno questa è le versione di Rossi). Dopo l’accaduto, Della Valle decide di esonerare l’allenatore emiliano. Ieri, Garrone gli ha concesso una grande possibilità; le qualità dell’allenatore non si discutono. E neanche la grinta.