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DENNIS PRAET, IL TALENTO CRISTALLINO CHE HA STREGATO LA FIORENTINA

16.04.2016 | 11:10

L’incontro c’è stato, la Fiorentina fa sul serio. Parliamo di Dennis Praet, probabilmente il più fulgido e promettente talento che il calcio belga possa offrire. La concorrenza non manca e comprende nomi altisonanti (in passato Juventus e Liverpool sono state sulle sue tracce), ma Paulo Sousa lo ha fatto capire chiaramente alla propria dirigenza: questo è un fenomeno, facciamo di tutto per prenderlo il prima possibile. Parole tradotte prontamente in fatti. Ciò che è certo è che quella che sta per concludersi sarà la sua ultima stagione con indosso la casacca dell’Anderlecht. Con un contratto in scadenza nel 2017, non potrebbe essere altrimenti. I gigliati hanno colto la palla al balzo e così a Milano è andato in scena un summit significativo per il futuro del gioiello classe 1994. Insieme con il presidente Cognigni e il procuratore Ramadani c’era anche Herman Van Holsbeeck, direttore sportivo del club che ne detiene il cartellino. Segno che siamo in una fase caldissima della trattativa. In passato i belgi valutavano il proprio talento tra gli 8 e i 9 milioni di euro, ora – compresi i bonus – l’operazione dovrebbe chiudersi a una cifra molto vicina ai 15 milioni. Merito soprattutto della crescita esponenziale che Praet ha messo in mostra in particolar modo negli ultimi due anni. In stagione ha finora messo a referto 5 gol e 9 assist in 39 incontri disputati: niente male per uno che agisce principalmente da trequartista. Ma c’è di più: vederlo giocare è una delizia per gli occhi. Tocchi di prima, passaggi smarcanti che in pochi potrebbero anche solo pensare, un tasso di pericolosità negli ultimi 30 metri talmente elevato che le difese avversarie fanno puntualmente suonare l’allarme rosso ogni volta che la palla è tra i suoi piedi. Insomma, la Fiorentina ha messo nel mirino un autentico top player del futuro. Un futuro che di questo passo non si farà affatto attendere a lungo.


Cresciuto nelle giovanili del Genk prima e dell’Anderlecht poi, la “furia Dennis” esordisce a livello professionistico con i Paars-wit nella Jupiler Pro League 2011/2012, quando di anni ne aveva appena 17. Il primo grande segnale che l’espressione “essere nella media” proprio non sapeva cosa volesse significare. Dotato di un fisico senza infamia e senza lode (179 centimetri di altezza per 73 kg), ha da sempre dato il meglio di sé nel 4-2-3-1, come trequartista centrale alle spalle dell’unica punta (proprio il modo di giocare della Fiorentina di Sousa), ma sa far ammattire le retroguardie avversarie anche da esterno (destro o sinistro, non fa differenza) in un 4-3-3 tutto tecnica e rapidità. La sua dote principale, come detto, è quella di far trovare il compagno di squadra a tu per tu con il portiere, ma non disdegna la conclusione da fuori. Giustamente, noi diciamo: possiede infatti una facilità di calcio che in molti vorrebbero avere. Con ogni probabilità sarà tra i convocati del Belgio per i prossimi Europei in Francia, potremmo trovarcelo di fronte il 13 giugno nella gara d’esordio degli Azzurri a Lione. Trovare posto in uno scacchiere tattico che comprende gente del calibro di Hazard, Mertens, Benteke, Origi e Lukaku assume ad oggi i crismi di un’impresa titanica. La certezza? Sarà un assoluto protagonista ai Mondiali in Russia del 2018. Quando la sua carriera avrà subito una netta virata verso l’alto. Magari, proprio a tinte viola.

 

Foto: Espn