Di Bello salvato dal Var? È l’unico arbitro che ha scambiato la testa con un braccio

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Marco Di Bello da Brindisi, 42 anni il prossimo luglio, arbitro addirittura internazionale. La domanda è: ma cosa abbiamo fatto di male per meritare un arbitro come lui? Fateci caso, andate in archivio, troverete disastri uno dietro l’altro. Quando lo hanno voluto punire lo hanno mandato in B, ulteriori disastri. Perché se uno commette errori in quantità industriale, non dipende dalla categoria, ma va fermato e basta. Addirittura è internazionale, ripetiamo. Prendetetevi mezz’ora di tempo, smanettate su Internet e troverete errori allucinanti, voti sotto il 4, strafalcioni enormi come se uno dicesse “se io sarei” oppure “ho stato” e pretendesse di avere una cattedra di italiano. Anche Fiorentina-Milan lo ha visto maglia nera: a parte alcune interpretazioni assurde, cartellini gestiti malissimo, eventuali e varie, è riuscito a vedere un fallo di mano di Cabral (concedendo un rigore al Milan) quando l’attaccante della Fiorentina aveva colpito di testa. Dice il saggio: il Var è lì per questo, deve correggere gli errori. Ma non è che se uno sbaglia nove congiuntivi su dieci e 11 consecutio su... 10 può tornare indietro perché il vocabolario lo aiuta. Certi strafalcioni non li può commettere e basta. Ripetiamo ancora, all’interno di una qualità arbitrale sempre più scadente: cosa abbiamo fatto di male per meritarci un arbitro come Di Bello? Soltanto lui, posizionato malissimo, ha scambiato la testa con un braccio: serve altro? Foto: twitter AIA