Di Biagio: “Buffon un monumento, Jorginho e Verratti possono giocare insieme. Su Balotelli, Cutrone e il mio futuro…”
Luigi Di Biagio, commissario tecnico della Nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa direttamente da Coverciano facendo il punto in vista delle sfide con
Argentina e
Inghilterra. Queste le sue dichiarazioni:
"Buffon? È qui anche per aggregare e fare gruppo. È qui per giocare, dare un qualcosa in più, è un valore aggiunto dentro e fuori dal campo. Giocherà una o due partite, non so, valuterò nel corso dei giorni. Devo fare rispetto a quel che vedo. Penso che giocherà, però questo lo valuterò nei prossimi giorni. Poi abbiamo altri due pronti a rubargli il posto quando invecchierà un pochino. Donnarumma è un grandissimo portiere, per un errore è diventato scarso. Perin l'ho avuto nell'Under 20, ma qui abbiamo un monumento come Buffon. Centrocampo? Per me Jorginho e Verratti possono giocare insieme. Gagliardini può fare sia l'interno che il vertice basso, dipende chi siano gli altri due. Il concetto di bel gioco è quello di offendere l'avversario, che sia l'Argentina o l'Inghilterra. Cercherò di trasmetterlo, avrò le mie responsabilità. Bisogna avere il coraggio di andare nella metà campo altrui. Verratti? Può giocare sia vertice basso che da interno, giocando a tre. Sull'utilizzo dipende molto da chi sono gli altri centrocampisti, non so rispondere oggi. Le valutazioni sono dipendenti dai compagni di squadra. Per me Marco potrebbe diventare veramente un giocatore molto importante. Per me può fare di più, anche se è giudicato in maniera molto severa e ci aspettiamo tutti un salto di qualità. È uno dei pochi che gioca in Champions League, da anni, a buoni livelli. Chiesa? Il dato è significativo, avere tre squadre nei quarti delle coppe. Siamo tutti molto contenti. Chiesa è pronto per stare qui in maniera definitiva, poi ci sarà il tempo. Cutrone? Mi hanno spinto le prestazioni, il suo entusiasmo, è con noi dall'Under 15, sa perfettamente cosa vogliamo a Coverciano. Poi ci sono i gol che non guastano mai. Patrick ha una voglia incredibile, è il suo punto di forza, la fame di fare gol e giocare con la squadra. È un po' simile a Belotti. Astori? Manca qualcosa. Mi dispiace doverne riparlare, io non l'ho vissuto come gli altri in azzurro, però l'ho conosciuto abbastanza bene con Prandelli, Conte e Ventura. Mi è bastato per capire chi fosse. C'è qualcosa di strano, ma dobbiamo normalizzare perché altrimenti diventa tutto devastante. Bisogna riportare tutto a qualche mese fa, non è semplice. Il gruppo? Sono calciatori che ho visto crescere, dobbiamo ripartire in maniera immediata, con la convinzione giusta. Non si può cambiare il passato. Balotelli? Anche l'ultima volta ho spiegato, in maniera molto chiara, che i numeri sono evidenti per gli attaccanti, parlando dei gol. Ma devono essere condite in certe prestazioni, io ho guardato, valutato e deciso. Ho pensato che per il mio bene e per la mia squadra siano le scelte migliori. Non ci sarà mai una chiusura, ne possiamo parlare per due ore, continuerò a seguire il mio pensiero. Oggi ho fatto questa scelta. Non c'entra niente il suo comportamento, Mario non ha fatto nulla, le mie valutazioni sono a 360° per quel che concerne il discorso campo e prestazioni. Allargamento della lista? Io non devo portare un giovane in più per farmi dire bravo da voi, e poi non devo creare problemi all'Under 21. Quelli che sono qui è perché mi servono nel contesto delle due gare. Quanto sarà importante il risultato? Sarà fondamentale perché a nessuno piace perdere, però dev'essere una conseguenza di come giocheremo. Vogliamo imporre il nostro gioco. Il campionato? Non penso che i club si possano basare su ciò che dico io, poi sembra sempre che ci stiamo lamentando del poco minutaggio. Tanti di questi giocatori sono cresciuti fisicamente e mentalmente. Noi abbiamo ritrovato buonissimi giocatori, come Candreva o Gagliardini, Insigne è una certezza, Belotti si sta riprendendo. Abbiamo perso tanti difensori centrali, ma troveremo altre situazioni. Futuro? Certo che mi sto giocando qualcosa, ma non è la priorità. Ora abbiamo altri tipi di problemi, in cuor mio dovrò mettere in difficoltà la Federazione". Foto: Figc.it