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Di Francesco: “Chievo squadra ostica, il Napoli ne sa qualcosa. Su Monchi, Schick e Juve-Inter…”

09.12.2017 | 15:03

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Chievo di Maran: “Il Chievo è una squadra ostica, mi aspetto una gara difficile. Si tratta di una trasferta difficile e dovremo tornare con tre punti, il Napoli ne sa qualcosa sulla difficoltà di questa gara. Noi dobbiamo dare una risposta importante, è una tappa importante ma non definitiva. Dopo la Champions, serve un’ottima gara col Chievo per confermare quanto fatto finora. Formazione? È riservata, dopo la qualificazione in Champions bisogna tenere tutti concentrati. Terrò la formazione riservata fino a domani mattina, tutti devono sentirsi importanti. Dzeko e Kolarov dal 1′? Vedremo, sì o no. Non c’è il pensiero di fare una turnazione, perché abbiamo giocato martedì e in cinque giorni si può recuperare. Devo valutare Perotti e Florenzi, che non si sono allenati con continuità come gli altri. Il resto ha sempre fatto allenamento. Schick? Non dico se gioca, ma dico che è pronto per giocare dall’inizio. E’ già una notizia, sto valutando la possibilità di farlo giocare dall’inizio. Non so in quale ruolo, ma può giocare dall’inizio. Io e Monchi ci siamo piaciuti subito? Non me l’ha mai detto, anche se parliamo tanto. Credo che cercasse un tecnico con un metodo, credo che io sono molto chiaro su quello che faccio. Sono diretto, poi non so. Sono stato me stesso, trasmettendo la mia filosofia e il mio metodo di lavoro. Nainggolan e Strootman stanno molto bene, Pellegrini sta benissimo. Deciderò domani chi schierare. La formazione non la dirò mai oggi, voglio che tutti i calciatori stiano sul pezzo. Per poter diventare più forti, bisogna partire dalle infrastrutture e quindi dallo stadio. A che punto siamo noi, dobbiamo ancora dimostrare tanto. Siamo in crescita, risultati importanti sono stati fatti ma non basta, dobbiamo aspettare per un giudizio definitivo ma siamo sulla strada giusta. Prima un giornalista voleva sapere la formazione, ma la nostra crescita passa dal fatto che i nostri giocatori devono sentirsi importanti, mantenere coerenza in quello che si fa. I rinnovi? Non mi meravigliano, chi ha rinnovato è molto integrato nel progetto. Sono cose di cui non parlo mai, io cerco di lavorare con loro al di là del contratto. Con Monchi c’è chiarezza, non faccio formazioni in base al contratto. Allegri mette sempre la Roma nella corsa scudetto? Lui le vince tutte, può parlare bene degli altri. Se non sono cauto io, chi deve esserlo? Tutti vorrebbero vincere, però per fare questo è ancora presto. Bisogna migliorare sotto tanti aspetti. Stiamo rincorrendo, l’anno scorso la Roma ha rincorso tanto ed è arrivata al secondo posto. Ottima posizione, ma non s’è vinto niente. Sono cauto perché mi rendo conto che noi dobbiamo infiammare la gente con le prestazioni e con la voglia di vincere tutte le gare. Questo, però, non è sinonimo di vittoria. Sono cauto, mi si addice in questo momento. Ottimo cammino in Champions? I numeri dicono questo ma non bisogna accontentarsi, abbiamo un ottavo di finale da giocare e chiunque avversario ci capiterà dovremo affrontarlo al massimo. Juventus-Inter? Spero in un pareggio, anche se la Juventus in casa è difficilissima da affrontare, sarà una gara bellissima. Emerson? Credo che lo sia Schick più di lui. Tuttavia, entro una settimana o dieci giorni lo vedremo titolare. Bruno Peres? Domani con molta probabilità giocherà dall’inizio, quindi torna visibile ai radar (ride, ndr). Sono scelte, poi una partita era indisponibile perché squalificato. Ecco, un titolare l’ho dato sicuro e, se siete attenti, anche un altro paio (ride, ndr)”.

Foto: Roma Twitter