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Di Gregorio: “Qualcuno ha creduto in me più di me stesso. Spero nel Mondiale”

08.10.2024 | 15:45

Michele Di Gregorio, portiere della Juventus convocato da Luciano Spalletti per le gare di Nations League contro Belgio e Israele ha parlato ai microfoni di RaiSport dal ritiro di Coverciano: “Ho sempre detto che il gruppo portieri italiani è pazzesco, sono veramente contentissimo per questa prima convocazione, non vedo l’ora di essere d’aiuto, di mettermi a disposizione del mister e della squadra. Sono partito in C a 19 anni, ho fatto due anni in questa categoria, poi tre in B, ho vissuto anni splendidi a Monza con la promozione in A, poi è arrivata la Juventus. Qualcuno ha creduto in me più di me, direi che il mio è stato un continuo percorso di crescita, il voler dimostrare sempre di poter andare allo step successivo”.

Ora la Juve: “Sono felice di essere alla Juventus, di aver trovato il mister, lo staff e una società così, ma adesso sono in Nazionale e voglio godermi questa settimana al massimo, perché ho desiderato tanto essere qui”.

Sul rapporto con Thiago Motta: “Il mister vuole un gruppo che lo segua, indipendentemente dall’età e noi lo seguiamo. Pretende una determinata mentalità e questo ci spinge ad andare sempre forte e a non abbassare mai l’attenzione, credo sia giusto così”.

Sull’alternanza con Perin: “Io lavoro sempre e mi metto a disposizione dell’allenatore, poi è lui che fa le sue scelte, Mattia è un portiere di grandissime qualità, una grande persona, è giusto che anche lui trovi il suo spazio, noi ci spingiamo a vicenda giorno per giorno, per migliorarci. Sono orgoglioso dei piccoli obiettivi e dei sogni che si stanno realizzando. Sono felice di aver trovato un gruppo bellissimo sia in bianconero che in azzurro”.

A Coverciano ha riabbracciato Daniel Maldini: “Sono molto contento per Daniel, lui ha qualità importanti, è un ragazzo serio che si impegna, sono contento e spero che per lui sia la prima di tante chiamate. Spero che si ripeta una settimana come questa e che poi arriverò al Mondiale. Sono contento, perché sono stato qui 10 anni fa in Under 17, ora mi ritrovo qui, consapevole che in tutti questi anni ho avuto un aiuto fondamentale da parte della mia famiglia, ecco perché ogni cosa bella che mi succede la dedico a loro e a mio papà. In me c’è tanta felicità e tanto orgoglio, vivo un qualcosa che ho desiderato per molto tempo, la convocazione è stata una gioia immensa”.

Sull’Inter: “Ho fatto tutto il percorso nel settore giovanile, ho trovato belle persone, mi sono stati vicini quando mi ha lasciato mio papà, li sento ancora, a livello umano sono molto legato alle persone che ho conosciuto lì”.

Sui rigori: “Un aspetto che ho sempre curato da quando ho iniziato, già in C si studiavano gli avversari. Si lavora sui video, poi sul campo, si cerca di capire le caratteristiche di chi calcia, poi ci si comporta di conseguenza, a volte stando immobili, altre muovendo un ginocchio o l’altro”.

Foto: Instagram Juventus