Di Nunno: “I presidenti di C dicono solo cazzate. Se mi avessero mandato in D, avrei lasciato”

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Paolo Di Nunno, presidente del Lecco, ospite a Sportitalia, nel corso della trasmissione SportitaliaMercato, ha parlato dell'ammissione in Serie B della società lombarda, vincitore dei play-off di Serie C, non mandandole a dire a tanti presidenti e componenti del calcio. Queste le sue parole: "Quest'anno il Lecco era una squadra da retrocessione, invece è andata in B. I presidenti di C raccontano solo cazzate Per fare un campionato medio ci vogliono dai due a tre milioni e poi la serie C non ti dà niente. Ho incassato di più nei play-off dove ho riempito lo stadio. Lecco è una bellissima città però c'è un punto interrogativo: i soldi se li tengono tutti per loro. Tanto c'è lo scemo, io, che è venuto dalla Puglia. Però adesso sto godendo io e vedremo chi godrà in futuro. In quattro cinque anni l'ho preso questo club dal fallimento e l'ho portato in in Serie B. Non sono Berlusconi io. Non ho tanti soldi. Ho fatto quello che ho potuto. Eravamo gli sfavoriti quando abbiamo iniziato i play-off. Nessuno pensava al Lecco. In caso ripartenza dalla D avrei lasciato tutto. Se non avessi vinto il ricorso avrei lasciato il calcio. Ho avuto due legali, l'avvocato Salvatore De Lorenzi e Zillari. Contro il Foggia abbiamo fatto due ottime partite. L'allenatore Luciano Foschi è confermato. Per adesso noi giochiamo a Lecco. Come faccio ad andare fino a Padova? I posti nello stadio ci sono. Non li hanno contati". Foto: sito Lecco