"Sinisa è stato un uomo incredibile, dotato di una forza mentale straordinaria, ma anche di un’umanità che, in certi momenti, ci ha davvero spiazzato. L’ho vissuto prima da giocatore e poi da direttore, ed era un uomo tutto d’un pezzo, un’icona, un personaggio molto forte. Ha affrontato la malattia con una forza incredibile, eppure, in quel periodo, ha rivelato un animo molto più gentile di quanto lasciasse trasparire all’esterno. La sua scomparsa è stata una grande perdita, soprattutto dal punto di vista umano. Mi manca poter parlare con lui, confrontarmi su tante cose, perché amava profondamente il calcio e aveva un’esperienza unica. Per noi a Bologna è stato un allenatore che ha dato tantissimo: ci ha salvato dalla Serie B, ma, soprattutto, ha lasciato un segno umano indelebile. È proprio questo che manca di più: la sua presenza, il suo confronto".
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