DIEGO GODIN, UN’INCORNATA CHE VALE LA LIGA
18.05.2014 | 10:30
Non capita tutti giorni di assistere a un epilogo di campionato di questo genere: vedere una contro l’altra le due squadre che si contendono il titolo, sapendo che quei 90 minuti decreteranno la regina del torneo, è un evento più unico che raro. Ieri sera Barcellona e Atletico Madrid hanno dato vita a uno di quegli spettacoli che qualsiasi amante di questo sport sarà pronto a tramandare negli anni. La gara delle gare, un Camp Nou stracolmo di spettatori (circa centomila), vogliosi di vedere trionfare la propria squadra e di alzare al cielo l’ambito trofeo. Sì, perchè i blugrana avevano un solo risultato a disposizione: la vittoria. E dopo gli infortuni di Diego Costa e Arda Turan, costretti a uscire dal campo, rispettivamente, dopo appena 16 e 23 minuti di gioco, la bilancia pendeva decisamente verso i padroni di casa. La perla di Sanchez al 33′ ha spaccato un equilibrio che sembrava potesse durare almeno fino al termine della prima frazione. Un mix di tecnica, potenza e precisione, miste a quel pizzico di incoscienza che non guasta mai, specie in circostanze come questa. Sugli spalti già si fa festa, ma a inizio ripresa ecco che spunta lui: Diego Godin. Minuto 49: angolo dalla destra battuto da Gabi e stacco imperioso del centrale uruguaiano. Pinto non può nulla, l’Atletico fa 1-1 e si mette in trincea. Inutili gli assalti catalani nel finale: la Liga prende la strada di Madrid, El Cholo Simeone può esultare, il popolo Colchonero è in delirio. Una serata storica firmata da un difensore (al suo quarto gol in campionato): chi lo avrebbe mai detto?
Nato a Rosario il 16 febbraio del 1986, Diego Godin muove i primi passi in carriera nel Cerro (con cui conquista anche la Nazionale), dove milita dal 2003 al 2006. Dopo l’esperienza al Nacional (conquista della Liguilla Pre-Libertadores de América) e il prestigioso triennio al Villarreal (91 presenze e 5 reti), ecco il grande salto. Il 4 agosto del 2010 firma il contratto che lo lega all’Atletico Madrid per i successivi cinque anni. E’ la svolta in termini di visibilità mondiale e di coppe alzate al cielo: con i madrileni Godin mette in bacheca 1 Coppa di Spagna, 2 Supercoppe europee e 1 Europa League, senza dimenticare la Coppa America del 2011 ottenuta con l’Uruguay. E, ovviamente, il primo scudetto iberico, portato a casa pochissime ore fa.
Discorsi di mercato? Neanche a parlarne. La dirigenza dell’Atletico Madrid ci aveva visto lungo quando, il 1 novembre scorso, ha cercato e ottenuto il rinnovo del centrale sudamericano fino al 30 giugno 2018. Dopo la leggendaria rete del Camp Nou, e considerata la strabiliante stagione all’interno di un gruppo che, a inizio stagione, nessuno si aspettava così compatto e difficile da affrontare – a proposito, sabato prossimo se i Colchoneros dovessero vincere anche la Champions League, nel derby più importante della storia, saremmo di fronte a un vero e proprio anno miracoloso – il suo valore di mercato è inevitabilmente lievitato. Come riportato dalla stampa spagnola, inglese e tedesca negli ultimi mesi, è’ possibile che qualche top club europeo si faccia comunque avanti in estate (in primis, Bayern Monaco, Chelsea e Manchester City); ma, a questo punto, se non siamo di fronte a fantamercato poco ci manca. Ogni discorso verrebbe comunque rimandato a dopo i Mondiali in Brasile. Già, i Mondiali. L’Uruguay è nello stesso girone dell’Italia, per cui ce lo ritroveremo di fronte a Natal, il prossimo 24 giugno, nella gara conclusiva del raggruppamento. Riusciranno Balotelli e compagni a scardinare il fortino Godin? Beh, dopo un’incornata su proiezione offensiva come quella di ieri sera, verrebbe quasi da pensare che dovremmo affidarci ai nostri centrali di difesa…