Disastro Verona, 9 gol subiti in due partite: che succede alla capolista?

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Il calcio è strano, stranissimo. Fino a una decina di giorni fa la Serie B aveva una padrona indiscussa, il Verona di Fabio Pecchia. Sembrava un campionato a parte quello disputato dalla compagine scaligera, predestinata all’immediato ritorno in A dopo un solo anno di purgatorio. I numeri confortavano il convincimento unanime: 9 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta per i gialloblu, che il 5 novembre avevano maramaldeggiato sul difficile campo di La Spezia. Poi, l’imponderabile. Sabato scorso lo 0-4 casalingo contro il Novara. Incidente di percorso, giornataccia, questa l’interpretazione dominante nello psicanalizzare il pomeriggio da incubo vissuto dal pubblico del “Bentegodi”. Oggi, però, c’era da dare una risposta per suffragare la tesi appena menzionata. E invece è arrivato un tonfo ancora più clamoroso: il 5-1 rimediato nella tana del Cittadella, malgrado il gol a freddo di Pazzini che aveva messo in discesa la gara. Dopo aver subito il pareggio di Iori, il Verona si è letteralmente liquefatto, iniziando ad imbarcare acqua da tutte le parti. Nicolas altre volte era stato all’altezza, stasera è stato il dodicesimo uomo del Citta. Ma limitare l’analisi del disastro al portiere, anziché all’intera fase difensiva, sarebbe riduttivo: 5 gol su 5 presi su palla inattiva, un qualcosa di inaccettabile per chi, giustamente, ambisce a vincere a mani basse il campionato. Attenzione, però, i campionati non si vincono a metà autunno, specie parlandosi di un torneo complicato come quello cadetto. Vertigini? No, magari può essere subentrata un po’troppa supponenza, quando invece nulla è dovuto e tutto va conquistato con le unghie e con i denti, senza mollare mai di un centimetro. Con 9 gol incassati in due sole partite, in casa Verona è doveroso trovare una spiegazione reale e concreta a simili scivoloni, senza sconti.