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DJIMSITI, DAI BALCANI UN BALUARDO PER L’ATALANTA

17.01.2016 | 09:30

L’Atalanta sin qui è stata tra le società più attive sul mercato. Durante le feste la cessione di Maxi Moralez, uno dei punti di forza della Dea, ai messicani del Leon. Alla base del trasferimento motivazioni di carattere strettamente economico, come ammesso candidamente dal Frasquito. Per sostituire l’argentino tascabile il club di Percassi ha deciso di riportare in Italia l’esule Alino Diamanti, che al Watford non ha avuto la visibilità sperata. Dopodiché la direzione sportiva capitanata da Giovanni Sartori si è concentrata sugli altri reparti, con un occhio particolare dedicato al bacino svizzero: con il Lucerna è stata sostanzialmente definita l’operazione legata a Remo Freuler, versatile centrocampista classe 1992, mentre dallo Zurigo arriverà Berat Djimsiti, 22enne marcantonio albanese di professione difensore. Un’operazione low cost condotta sottotraccia dagli orobici, che hanno deciso di puntellare la batteria dei centrali che ha perso per circa un mese Paletta e che potrebbe, da qui a lunedì 1 febbraio, registrare l’addio anche di Willy Stendardo, per quanto il navigato specialista ex Lazio abbia smentito le voci sull’autoesclusione circolate alla vigilia dell’anticipo contro l’Inter, il derby lombardo a fortissime tinte nerazzurre conclusosi sull’1-1 per effetto delle autoreti di Murillo e Toloi. Un risultato che sta inevitabilmente stretto agli uomini di Reja, cui solo uno straordinario Samir Handanovic ha negato la gioia dei tre punti.

 

All’interno del nostro approfondimento quotidiano accendiamo i fari proprio su Djimsiti, del quale vi abbiamo preannunciato l’imminente arrivo due giorni fa, in attesa dei passaggi formali. Un contropiede intelligente, quello piazzato dall’Atalanta, assicuratasi le prestazioni di un interprete affidabile con un esiguo esborso di denaro, considerato che il ragazzo era in scadenza di contratto. A meno di due mesi dall’acquisto di Arlind Ayeti da parte del Frosinone, si rafforza ulteriormente dunque il ponte Italia-Albania inaugurato in epoca relativamente recente da Bogdani e Tare, seguiti in ordine sparso dai vari Berisha, Hysaj, Manaj, Memushaj, Lorik Cana, Basha, Lila, Çani e Strakosha (con cittadinanza greca). Un ponte soprattutto rafforzato, a tragitto inverso, da quel Gianni De Biasi che ha condotto – unitamente al suo staff – la Nazionale albanese alla prima, storica, qualificazione ad un Europeo. Storia dello scorso autunno, una storia nella quale ha recitato la sua parte anche Berat, l’atalantino in pectore cui il commissario tecnico italiano ha regalato la gioia dell’esordio lo scorso 4 settembre, due mesi dopo l’ottenimento del passaporto, in occasione del match contro la Danimarca valido proprio per le qualificazioni fino a Euro 2016. Da quel momento sempre titolare Djimsiti (6 presenze in totale), che con il già citato Ayeti ha condiviso la medesima trafila a livello di rappresentative: dall’Under 17-18 all’Under 21 entrambi hanno difeso i colori della Svizzera, dopodiché hanno optato per l’Albania come Nazionale maggiore.

 

Volendo tracciare in breve tappe salienti e caratteristiche tecniche del nostro personaggio del giorno, Berat Ridvan nasce a Zurigo il 19 febbraio del 1993 e fin qui ha vestito solo la maglia della squadra della sua città, che lo ha formato a livello giovanile, per un biennio lo ha fatto crescere con la formazione Under 21 e poi lo ha lanciato in prima squadra, a far data dal 2012. Fin qui sono 180 le presenze accumulate dal difensore in gare ufficiali, con 12 reti e 4 assist all’attivo, 25 ammonizioni e nessuna espulsione: dato quest’ultimo da non sottovalutare, considerato il ruolo. Munito di un fisico prestante (190 cm per 83 kg), Djimsiti all’occorrenza può disimpegnarsi anche sulla fascia. Bravo sulle palle alte e in grado di far partire l’azione, il baluardo dei Balcani può ancora migliorare nell’anticipo, sebbene sia inevitabile pagare dazio alle lunghe leve. L’Atalanta lo ha seguito con discrezione e al momento giusto ha affondato il colpo, vedremo quale sarà l’impatto con la Serie A. 

 

Foto: uefa.com