Donnarumma, il Milan e le finte (inutili) ricostruzioni sei mesi dopo
14.11.2021 | 23:59
Le ricostruzioni sulla decisione di Gigio Donnarumma di lasciare il Milan per andare al Paris Saint-Germain sono in qualche modo molto fantasiose ancora adesso che è una storia finita. Davvero fantasiose e non capiamo perché si debbano dare chiavi di lettura assolutamente prive di fondamento. Riepilogando: chi dice adesso che Donnarumma avrebbe voluto aspettare la qualificazione del Milan alla Champions dopo la partita di Bergamo per decidere di rinnovare o meno dice una cosa assolutamente fuori dal mondo. E lo fa soltanto per giustificare in modo goffo quanto aveva sostenuto fino a quel momento, ovvero che “sarebbe stato sorprendente se Donnarumma avesse lasciato il Milan a zero”. È un modo anche patetico per rivendere a modo suo una ricostruzione davvero fantasiosa soltanto per difendere un orticello… indifendibile.
Riepilogando: come ampiamente anticipato già a settembre 2020, Gigio aveva deciso di non rinnovare il contratto in scadenza con il Milan. Le lacrime dopo Bergamo furono la logica conseguenza della fine di un rapporto durato per tanto tempo. Il 17 maggio, a pochi giorni da quella sfida all’Atalanta, avevamo scritto che la qualificazione o meno non avrebbe modificato la volontà di lasciare il Milan.
Infatti. Dal settembre precedente in poi Donnarumma mai aveva pensato di rinnovare, malgrado tutte le fonti che seguono il Milan quotidianamente (l’esperto mercato Sky in testa) avessero segnalato l’esatto contrario, ovvero che il portiere avrebbe sottoscritto il rinnovo.
Non è vero che il Milan non ha voluto aspettare Donnarumma per non perdere Maignan, era già stato tutto deciso. E’ vero che Gigio pensava di andare alla Juve in presenza di Paratici, come svelato. Ma che – anche questo ve lo abbiamo anticipato – poi ha deciso di accettare il Paris Saint-Germain, anche per la volontà di Allegri (nel frattempo diventato allenatore bianconero) di confermare Szczesny, suo pupillo.
Invece, le stesse fonti che ora ricostruiscono in modo fantasioso avevano sentenziato che Donnarumma sarebbe andato al Barcellona dopo aver garantito che avrebbe rinnovato con il Milan per mesi e mesi.
Ma poi, una domanda: che senso ha, giornalisticamente, tornare su un argomento che – inutile arrampicarsi – in tanti avevano letto in modo opposto rispetto all’epilogo della vicenda? Può succedere di toppare, non resta che raccontare retroscena (di sicuro meno importanti delle notizie) a patto di non stravolgere quanto – chi oggi racconta retroscena – non aveva afferrato per lunghissimi mesi.
Riepilogando: come ampiamente anticipato già a settembre 2020, Gigio aveva deciso di non rinnovare il contratto in scadenza con il Milan. Le lacrime dopo Bergamo furono la logica conseguenza della fine di un rapporto durato per tanto tempo. Il 17 maggio, a pochi giorni da quella sfida all’Atalanta, avevamo scritto che la qualificazione o meno non avrebbe modificato la volontà di lasciare il Milan.
Infatti. Dal settembre precedente in poi Donnarumma mai aveva pensato di rinnovare, malgrado tutte le fonti che seguono il Milan quotidianamente (l’esperto mercato Sky in testa) avessero segnalato l’esatto contrario, ovvero che il portiere avrebbe sottoscritto il rinnovo.
Non è vero che il Milan non ha voluto aspettare Donnarumma per non perdere Maignan, era già stato tutto deciso. E’ vero che Gigio pensava di andare alla Juve in presenza di Paratici, come svelato. Ma che – anche questo ve lo abbiamo anticipato – poi ha deciso di accettare il Paris Saint-Germain, anche per la volontà di Allegri (nel frattempo diventato allenatore bianconero) di confermare Szczesny, suo pupillo.
Invece, le stesse fonti che ora ricostruiscono in modo fantasioso avevano sentenziato che Donnarumma sarebbe andato al Barcellona dopo aver garantito che avrebbe rinnovato con il Milan per mesi e mesi.
Ma poi, una domanda: che senso ha, giornalisticamente, tornare su un argomento che – inutile arrampicarsi – in tanti avevano letto in modo opposto rispetto all’epilogo della vicenda? Può succedere di toppare, non resta che raccontare retroscena (di sicuro meno importanti delle notizie) a patto di non stravolgere quanto – chi oggi racconta retroscena – non aveva afferrato per lunghissimi mesi.
Foto: Twitter PSG