Donnarumma, il tempo delle chiacchiere è finito. E anche delle virgolette incomprensibili
29.05.2017 | 00:31
Gigio Donnarumma: chi gli vuole davvero bene ha una necessità, ovvero da questo momento le chiacchiere stanno a zero. Vi avevamo raccontato come quella sta per avere inizio sarebbe stata la settimana quasi della verità, considerato che Mino Raiola aveva altri impegni e si sarebbe dedicato ad altre vicende. Ma è normale pensare che ora si debba entrare nel vivo: Donnarumma ha un contratto in scadenza tra 13 mesi, lui si sente rossonero nell’anima e lo ha detto in mille occasioni. Non soltanto lo ha detto, ma lo ha anche sintetizzato con quel gesto dopo Juve-Milan e un finale come minimo turbolento. E se ti senti qualcosa nell’anima, non può essere il milione in più o in meno a fare la differenza. Capiamo le necessità di Raiola, il suo modo di curare gli interessi (e lo fa bene) dei suoi assistiti, comprendiamo che era abituato a trattare con Galliani. E che gli possa far comodo dire “non c’è fretta”. Invece no, c’è fretta. Non intendiamo ragionare con i soldi degli altri, ma crediamo che nel caso di Gigio non possa essere soltanto un problema di soldi. Anche se è normale pensare che dovrà avere un congruo, molto ricco, adeguamento degno di un ’99 destinato a essere top per i prossimi 15 anni almeno. Dunque, il tempo delle chiacchiere è finito. E anche delle virgolette incomprensibili, abbiamo letto che “se Donnarumma non firmasse, il Milan sarebbe pronto a tenerlo in tribuna per un anno”. Le virgolette sono sacre, ma chi l’ha detto del Milan? Ci fate nome e cognome?
Foto: Twitter Milan