Dr Jekyll e Mr…De Rossi: capitan presente tra fair play e follie
26.11.2017 | 23:59
Se fosse un romanzo sarebbe “Lo strano caso di Dr Jekyll e Mr Hyde”: Daniele De Rossi da un punto di vista tecnico non si può discutere, tra i più forti centrocampisti non soltanto dell’epoca recente, ma del calcio italiano in generale. Quanto all’aspetto caratteriale, però, il discorso è diverso. Oggi Daniele è stato protagonista in negativo di Genoa-Roma: il suo schiaffo a Lapadula è verosimilmente costato due punti ai giallorossi, oltre all’interruzione della striscia da record di vittorie esterne, fermatasi a 12. Un’ingenuità colossale per chiunque, considerato che oggi con il VAR tutto è passato al setaccio, a maggior ragione per un elemento della sua classe ed esperienza, sanguigno al punto da andare oltre in più di una circostanza. Scuse doverose, puntualmente pervenute nel dopo partita. Divenuto capitan presente dopo il ritiro di Totti, De Rossi, 34 anni compiuti lo scorso luglio, non è certo nuovo ad episodi di tal fatta. Non si accumulano per caso 15 espulsioni in carriera, senza contare i casi sanzionati nel recente passato con la prova tv. Ce n’è per tutti i gusti: si va dalla gomitata a McBride – attaccante degli Stati Uniti – ai Mondiali del 2006 e quella rifilata a Srna dello Shakthtar, in Champions nel 2011, ai pugni sferrati a Stefano Mauri, in un derby del 2012, e Mauro Icardi, in un match contro l’Inter del 2014, passando per le entratacce ai danni dello juventino Chiellini (nel medesimo 2014) e Maxi Pereira del Porto nel 2016. Tutti casi sanzionati, con allegate pesanti squalifiche. A fronte di queste scelleratezze sul rettangolo di gioco, vanno però evidenziati anche i comportamenti improntati alla massima sportività, sia dentro che fuori dal campo. L’obiettività di massima nei giudizi sugli avversari della Roma, ma anche i gesti da applausi a scena aperta come quello dello scorso 13 novembre. Già, perché nella sua ultima notte azzurra, la più triste stante l’eliminazione mondiale dell’Italia, DDR trovò il tempo per salire sul pullman degli svedesi, chiedere scusa per i fischi all’inno nazionale e complimentarsi per la qualificazione. Dr Jekyll e Mr…De Rossi: capitan presente tra fair play e follie.
Foto: Twitter Roma-screenshot Rai