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DRIBBLING, ASSIST E CLASSE DA VENDERE: ANTONUCCI, LA NUOVA FRECCIA GIALLOROSSA

25.01.2018 | 10:30

Nella notte del Ferraris, al minuto 73 del recupero tra Sampdoria e Roma, ha debuttato in Serie A Mirko Antonucci. L’esterno offensivo sinistro classe 1999, uno dei punti di forza della Primavera giallorossa allenata da Alberto De Rossi, ieri ha fatto il suo esordio assoluto con la maglia della prima squadra cucita addosso. Il suo bottino nei primi mesi stagionali è di tutto rispetto: 18 presenze, 6 gol e 6 assist in tutte le competizioni. Numeri importanti, tanto da meritarsi la convocazione da parte di Eusebio Di Francesco per la trasferta di Genova contro la Samp. Il talento giallorosso nella parte finale del match viene mandato in campo al posto di Cengiz Under: Antonucci entra subito in partita senza badare al’emozione e, nel corso del recupero, serve a Dzeko un assist al bacio per la rete del definitivo 1-1. Un esordio quasi perfetto, di quelli che sogni fin da bambino, come conferma lo stesso Antonucci al termine del match: “Dedico questo esordio alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, soprattutto mia madre. Da piccolo ho sempre sognato di esordire a Marassi, non mi chiedete perché, lo dicevo a mia madre da piccolo. Mi è sempre piaciuto questo stadio, penso mi abbia portato fortuna. Quando sono entrato mi sono passati in mente tutti i momenti in cui ho sudato e creduto a questo momento. Ora continuo a lavorare perché è solo un punto di partenza. Non è successo niente, spero questo diventi la normalità”.

Mirko Antonucci nasce a Roma l’11 marzo 1999. Muove i primi passi nel mondo del calcio all’età di 7 anni nella Polisportiva De Rossi, poi, tre stagioni più tardi, ecco il trasferimento all’Atletico 2000. Nell’estate 2004, dopo un lungo corteggiamento, entra a far parte del vivaio giallorosso svolgendo l’intera trafila del settore giovanile (contemporaneamente anche nelle selezioni della Nazionale) fino all’esordio in Serie A di ieri sera arrivato all’età di 18 anni, 10 mesi e 24 giorni. Una crescita esponenziale, sotto tutti i punti di vista, che ha permesso ad Antonucci di diventare uno dei punti fermi nello scacchiere di Alberto De Rossi. E i numeri non mentono: in questa stagione ha finora collezionato complessivamente 18 presenze (1511 minuti giocati), impreziosite da 6 reti e 6 assist. Dotato di una buona struttura fisica (178 centimetri per 78 chilogrammi) e di grandissimi mezzi tecnici, Mirko Antonucci è un’ala offensiva che predilige giocare sull’out di destra ma abilissimo anche a sinistra, a piede invertito, come testimonia il perfetto assist regalato ieri sera a Dzeko. Il giovane giallorosso può contare su un dribbling micidiale: riesce a saltare con disinvoltura qualsiasi avversario, abbinando la capacità di sfornare innumerevoli assist per i compagni e anche una buona confidenza con il gol. Le sue prestazioni con la Primavera hanno spunto Eusebio Di Francesco a portare Antonucci nel ritiro estivo di Pinzolo e il classe ’99 è cresciuto giorno dopo giorno abbandonando i timori iniziali e sciogliendo gradualmente le gambe. Dopo il ritorno a Roma, il giusto e forse neanche troppo inaspettato premio: insieme a Tumminello, sulla lista dei convocati per la tournée negli Stati Uniti c’è anche Antonucci. Consapevolezza dei proprio mezzi, rabbia agonistica e forza fisica sono fattori da migliorare, ma con quel dribbling, quella visione di gioco e quell’abilità di corsa palla al piede, le basi per sognare un futuro radioso ci sono eccome. Nonostante qualche richiesta, anche dall’estero, la Roma a settembre ha blindato Antonucci con un nuovo contratto fino al 2022. Un importante attestato di stima, che certifica la grande fiducia che il club giallorosso ripone in lui, per il presente ma soprattutto per il futuro. E Mirko sta iniziando a ripagarla, l’esordio con i fiocchi in Serie A ne è la prova. Dribbling, assist e classe da vendere: Antonucci, la nuova freccia giallorossa.

Foto: Twitter ufficiale Roma