DRIBBLING, SPUNTI E VELOCITÀ: GIL DIAS, LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI

Il tempo, sovente, è galantuomo. Anche nel calcio, a dispetto dell’ampissimo parterre di addetti ai lavori, tifosi e appassionati di ogni genere, numero e caso. Servirebbe equilibrio nei giudizi, sempre. Prima di sparare sentenze bisognerebbe contare almeno fino a 10, soprattutto considerare tutti gli aspetti di una determinata questione, non al fine di concedere alibi e attenuanti bensì per confezionare un’analisi quanto più obiettiva possibile. Un esempio? Pensiamo a quanto accaduto ieri pomeriggio sui campi di Serie A. Subito dopo le 18 si è aperto il primo processo al nuovo Milan, caduto malamente sotto i colpi della Lazio dopo aver vinto le prime due in campionato: era bastato pochissimo ai rossoneri per guadagnarsi i galloni di big indiscussa. Troppo poco. A far da pendant la Fiorentina: il brutto anatroccolo dei due ko iniziali si è trasformato, in quel del Bentegodi, nel più magnifico dei cigni. Due compagini accomunate dall’essere uscite totalmente rivoluzionate dal mercato: assemblare una squadra con 8/11 nuovi non è facile per nessuno, ecco perché i giudizi su Milan e Fiorentina andrebbero soppesati. Restringendo il campo alla sola Viola, fino a ieri mattina spopolavano i detrattori di Pioli e soprattutto Corvino, quest’ultimo  artefice del terremoto calcistico che ha portato alla quasi totale rifondazione. Out Gonzalo Rodriguez, Bernardeschi, Borja Valero, Vecino, Ilicic, Tatarusanu e Kalinic, oltre ai secondari Tello e Milic, Tomovic. In i vari Vitor Hugo, Milenkovic, Bruno Gaspar, Zekhnini, Eysseric, Benassi, Biraghi, German Pezzella, Laurini, Lo Faso, Veretout, Simeone, Thereau e Gil Dias. Ebbene, gli ultimi quattro ieri sono tutti andati a segno nel pirotecnico 5-0 rifilato a domicilio al Verona di Pecchia. La manita l’ha esibita proprio il nostro personaggio del giorno, al quale sono bastati 178 minuti - esclusi quelli di recupero - per realizzare la sua prima rete in Serie A: tocco smarcante di Bruno Gaspar e preciso destro (non il suo piede) ad incrociare che beffa il malcapitato Nicolas. Contro Inter e Samp era partito dal primo minuto, impatto tutto sommato positivo ma passato in secondo piano, nella trasferta in terra veneta invece Pioli gli ha concesso uno spezzone da 20’ abbondanti facendolo subentrare a Federico Chiesa. “Sono qui per aiutare la squadra e segnare più gol possibili”, aveva detto in sede di presentazione il nostro protagonista quotidiano, assolutamente consapevole dei suoi mezzi. Mancino naturale, il ventenne esterno offensivo portoghese garantisce il cambio di passo negli ultimi 30 metri, a suon di accelerazioni e dribbling nello stretto, fiori all’occhiello di un repertorio tecnico per palati fini, abbinato al carattere deciso che gli consente di provare senza grandi sforzi la giocata. Fisico scattante (183 cm per 78 kg), il numero 28 viola può partire sia da sinistra, per puntare il fondo e sfornare traversoni, che da destra per poi accentrarsi e cercare direttamente la porta. Elemento sia da 4-2-3-1 che da 4-3-3. Fresco di esordio nel Portogallo Under 21, regalatogli dal ct Rui Jorge sei giorni fa in occasione della sfida contro il Galles, il rampante prospetto della Gestifute (la scuderia di Jorge Mendes) è stato ufficializzato a Ferragosto dal club dei Della Valle, operazione intelligente quella perfezionata con il Monaco sulla base del prestito biennale con diritto di riscatto. Nato a Gafanha da Nazaré, il 28 settembre del 1996,  Gil Bastião Dias negli anni della formazione giovanile girovaga tra GD Gafanha, Sporting Lisbona, Sanjoanense Braga, club quest’ultimo dal quale la società di Montecarlo lo preleva nel 2014 per aggregarlo all’equivalente della formazione Primavera: 9 volte a segno in 24 apparizioni. Nel gennaio del 2016 i monegaschi lo rispediscono temporaneamente in patria: sei mesi tra i cadetti con il Varzim, chiusi con 6 reti e 1 assist in 15 presenze. La scorsa annata altro prestito, questa volta in Primeira Liga e per tutta la stagione, tra le file del Rio Ave: nelle 39 apparizioni complessivamente accumulate nelle varie competizioni, Dias mette a referto 8 gol e 7 assist. Numeri che gli valgono non solo il naturale ritorno alla base, ma anche il debutto in Ligue 1 con la prima squadra del Monaco, storia di meno di un mese fa: era il 13 agosto quando Leonardo Jardim lo lanciava nella mischia nel finale in luogo di Diakhaby, a risultato abbondantemente acquisito (4-1) nella tana del Dijon. Poi, la svolta a tinte viola: Gil Dias è uno dei prospetti più interessante del nuovo corso della Fiorentina, Corvino - che di talenti all’estero in carriera ne ha scovati a bizzeffe - sembra proprio averci visto giusto. A Pioli il compito di farlo crescere, con la giusta tempistica, e di tenerlo al riparo dalle pressioni che per tutta l’estate hanno accompagnato qualsiasi mossa viola. Foto: Twitter Gil Dias