DROGBA, IL LEONE HA ANCORA FAME
23.05.2014 | 11:41
Didier Drogba, a 36 anni, libero da vincoli contrattuali, cerca quella che potrebbe essere l’ultima grande occasione di una carriera sfavillante, coronata dalla Champions League vinta al Chelsea nel 2012. Un leone stagionato, certo, ma pur sempre un felino del gol di razza purissima. L’ivoriano sta stuzzicando la fantasia di molti club europei, tra cui la Juve, reduce da una stagione ancora deludente in campo internazionale, ma che ha comunque altri bomber in mente per rivitalizzare il proprio parco attaccanti.
Pertanto, forse proprio per quella fame di gol europei che stentano ad arrivare (emblematico il recente 0-0 col Benfica in doppia inferiorità numerica, ndr), a Torino starebbero pensando anche a lui, per quanto l’ex Galatasaray non sia in cima alla lista dei desideri bianconeri. Da segnalare, le parole di John Elkann: “Drogba troppo vecchio? Roger Milla non era un bambino quando riuscì a sorprendere tutti con il Camerun”.
Certo, pensare che il rendimento dell’attaccante possa essere quello degli anni migliori è pura utopia. Gli anni passano per tutti, così è pure per Drogba, che però anche nel ruolo di comprimario potrebbe regalare delle zampate decisive. I numeri della sua carriera sono a dir poco pazzeschi: 247 gol complessivi distribuiti tra Inghilterra, Turchia, Francia e Cina, cifre che parlano per lui.
Nato ad Abidjan, la città più importante della Costa d’Avorio, venne mandato dai genitori a vivere con lo zio (anche lui calciatore professionista, ndr) in Francia, a causa delle loro difficoltà economiche. A 15 anni si stabilì alla periferia di Parigi e da lì ha cominciato a giocare a calcio con assiduità. A 19 anni venne ingaggiato dalla squadra del Le Mans, dove ha giocato sino al 2002 affermandosi nel calcio francese e internazionale. Dopo due ottime stagioni al Guingamp e al Marsiglia, nel 2004 passò al Chelsea.
A Stamford Bridge lascerà un segno indelebile nell’ultimo anno di permanenza, il 2012, a Monaco di Baviera, ma quanti sorrisi e quanti successi in 8 anni coi Blues: 3 Premier League, un’abbuffata di titoli nazionali (addirittura 8, ndr) e la prestigiosa Champions vinta nell’esaltante finale col Bayern, in cui fu protagonista assoluto col gol che valse i supplementari e il rigore decisivo. Dopo questo trionfo, Didier si recò in Cina, allo Shangai Shenua, dove segna e resta 6 mesi, senza però sentirsi soddisfatto da quel calcio così poco competitivo. Così ritorna in Europa, al Galatasaray, dove in 18 mesi vince Scudetto e due titoli nazionali.
Ora, invece, il Leone è tornato in libertà. Il suo contratto coi turchi è scaduto a giugno, e ha preferito non rinnovarlo. Il Mondiale è ormai alle porte: se Drogba e la sua Costa d’Avorio dovessero disimpegnarsi bene, le pretendenti potrebbero convincersi. Chissà. Tra l’altro, sempre restando ai rumors, specie quelli d’Oltremanica, si mormora di un possibile ritorno di fiamma col Chelsea, a maggior ragione ora che sulla panchina dei Blues siede nuovamente il suo mentore Josè Mourinho.
Che altro aggiungere. Le prodezze e la capacità di questo giocatore sono sotto gli occhi di tutti. Brasile 2014 e la stagione ventura potrebbero essere davvero le ultime chance per lasciare il segno. Il leone stagionato ha ancora voglia di colpire, resta solo da capire quali saranno i colori della sua ultima grande avventura nel mondo del calcio. Un mondo frenetico, certo, che però resterà sicuramente un po’ più povero quando Didier Drogba deciderà di appendere definitivamente le scarpette al chiodo.