Milan da brividi: 0 gol nelle ultime 5 sfide di Champions

Se si potesse identificare la prestazione di ieri sera del Milan con un'immagine precisa, probabilmente quella più qualificata sarebbe il replay dello scivolone di Stefano Pioli a bordocampo durante il primo tempo: improvviso e veloce. Perdere al Parco dei Principi non è mai un'umiliazione, specialmente se la squadra presenta defezioni di giocatori importanti come Loftus-Cheek, Okafor o Chukwueze, senza contare l'infortunio di Jovic durante il riscaldamento che ha complicato di parecchio i piani del Diavolo. Come si dice però, "le colpe dei padri ricadono sempre sui figli", in questo caso le colpe delle prime due sfide chiuse con 2 0-0 contro Borussia Dortmund e Newcastle sono ricadute prepotentemente nella serata cupa di Parigi, quando al fischio finale i rossoneri si sono trovati con 2 punti in fondo alla classifica. Come previsto, l'alta competitività tra le 4 formazioni e i risultati a sorpresa come quello di ieri sera a Newcastle lasciano aperta la strada della qualificazione agli Ottavi a ciascuna del quartetto, ma ora per il Milan e per Pioli non ci sono più bonus: bisogna giocare le 3 gare di ritorno senza un margine di errore. Ad oggi, mettendo insieme quanto uscito dalle prime 3 sfide, i punti deboli del Milan sono due e non sono piccoli: accettare l'uno contro uno in difesa a campo aperto forse può funzionare contro i gialloneri e i Magpies, ma nel caso di superamento del turno o già settimana prossima di nuovo contro il PSG, incontrare un'altra big europea e affrontarla con quel modo di difendere vorrebbe dire andare incontro a un replay di ieri sera (o peggio, del derby...). Il secondo punto debole coincide con un record negativo dei rossoneri: il Milan infatti non segna da 5 partite consecutive in Champions League, contando la doppia sfida contro l'Inter dell'anno scorso. L'ultimo gol risale al match di ritorno contro il Napoli, quando Leao servì Giroud per il gol del momentaneo vantaggio dopo il rigore sbagliato. La squadra di Pioli è la prima italiana a non segnare per così tante partite, e questo non sarebbe mai accaduto se la cattiveria sotto porta a San Siro contro il Newcastle o in Germania a Dortmund fosse stata sufficiente a segnarne almeno uno, dopo le enormi occasioni create. Già dal sorteggio si sapeva che questo girone sarebbe stato di ferro, forse il più difficile mai capitato alla compagine meneghina, ma il Diavolo ha dimostrato a larghi tratti di essere all'altezza, ma ha sciupato troppo ed è incappato in una serata decisamente no come quella di ieri, che avrebbe avuto sicuramente un gusto meno amaro se dietro ci fossero stati i 6 punti delle prime due gare invece che 4 in meno. Ora la situazione è difficile e non ci sono altre vie: il Milan non può permettersi il braccino e se vuole conquistare gli Ottavi deve, innanzitutto, segnare. La prossima con la spinta di San Siro sarà ancora contro la compagine di Luis Enrique per un'immediata rivincita, ma vale come una finale. Foto: sito ufficiale Milan