Dumfries: “Quando mi chiamò l’Inter stavo giocando a padel. Champions? Bastoni ha ragione”
14.12.2024 | 09:26
Denzel Dumfries, esterno dell’Inter fresco di rinnovo di contratto, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica. L’olandese ha parlato del suo arrivo all’Inter, del tecnico Inzaghi, e del sogno di rigiocare una finale di Champions.
Il primo contatto con l’Inter: “Mi chiamò Piero Ausilio mentre giocavo a padel. Mi disse di lasciare la racchetta e correre a Milano. Aveva già parlato con Mino”.
Su Mino Raiola: “Un uomo dolce. Ci ho messo un po’ a capirlo. Vedendolo frenetico e preso col lavoro, avevo timore a chiamarlo. Un giorno gliel’ho detto e mi ha risposto: ma sei matto? Chiamami quante volte vuoi, anche di notte”.
Arrivare al posto di Hakimi: “Achraf è fortissimo, ma non sentivo la pressione. Credo in me stesso e Inzaghi mi ha dato fiducia. Mi ha aiutato a essere più solido e a conoscere il calcio italiano. Non posso dire che sia un amico, perché è il mio coach. Però è una persona eccezionale, abbiamo un bellissimo rapporto. Anche se il primo giorno alla Pinetina non è stato il massimo. Pensavo di fare un paio di foto e stringere mani, invece mi hanno messo subito in campo. Ho aperto il borsone che avevo in auto e ci ho trovato dentro due scarpe sinistre. La destra ho dovuto farmela prestare”.
Su Inzaghi: “Non posso dire che sia un amico, perché è il mio coach. Però è una persona eccezionale, abbiamo un bellissimo rapporto”.
Sule dichiarazioni di Bastoni, che in una recente intervista ha ammesso che sarebbe disposto a scambiare la possibilità di rigiocare una finale di Champions con la vittoria dello scudetto: ““Basto” ha sempre ragione. Il campionato è importantissimo, ma perdere la finale a Istanbul nel 2023 non è stato facile. Non sono mai riuscito a riguardare la partita. Vogliamo un’altra possibilità e facciamo di tutto per conquistarla”.
Sul nome: “I miei mi hanno chiamato così per Denzel Washington. Ci hanno preso. È il mio attore preferito, sono fan di The Equalizer . Ed è uno degli uomini che più stimo. Non spreca una parola e passa messaggi positivi. È calmo e forte”.
Gli idoli: “Mi piaceva Clarence Seedorf, anche lui del Suriname. Lo tifavo ovunque giocasse, a partire dall’Inter. Un altro mio eroe era Maicon, giocatore meraviglioso. Uno dei migliori esterni di ogni tempo”.
Foto: Instagram Dumfries